L’evangelizzazione social: «Gay morto di AIDS resuscita e diventa etero»

Ex-LGBT: così gli omosessuali vengono adescati e “fatti guarire” a colpi di fake news da fedeli evangelici

Qualche mese fa la Chiesa Evangelica era emersa alle cronache per la storia di Alessandro, “ex-omosessuale guarito grazie a Gesù”. Il tutto era partito con un servizio de Le Iene, in cui veniva fatto vedere un monologo del ragazzo davanti a una platea di duemila fedeli.

La testimonianza di quel servizio aveva lanciato un allarme, perché se la scienza condanna fermamente le terapie riparative, di certo non ha una posizione diversa verso chi millanta un percorso di fede che muta l’orientamento omosessuale delle persone.

Questo tipo di posizioni nei confronti dell’omosessualità sono anacronistici quanto grotteschi. La storia di Alessandro non è solo un caso sporadico. Se quella Valdese è una tra le Chiese più aperte ad accettare l’omosessualità, c’è un’altra parte della Chiesa Evangelica che diffonde il verbo tramite fake news, puntando a dare una speranza a chi non vive serenamente la propria omosessualità. E come viene fatto? Assistendolo e appoggiandolo nel percorso di accettazione? Ovvio che no, gli si dice che può “guarire” da questo “male” o dalla “perdizione”.

Per averne un esempio, basta fare una visita ad AmorePuro – Ministero Ex LGBT, una delle tante pagine create ad hoc per diffondere racconti di guarigione dall’omosessualità, storie che valicano abbondantemente il confine della fantascienza.

Uno degli ultimi post della pagina narra di un omosessuale messicano che non solo è diventato etero, ma addirittura lo ha fatto dopo essere morto di AIDS e poi risorto.

Samuel Velásquez ha fatto una vita nell’omosessualità. Il suo peccato l’ha portato a contrarre l’HIV. Dopo aver sofferto i terribili sintomi e le malattie provocate dall’AIDS, è stato dato per morto e spedito in un obitorio. Ma il potere di Dio ha cambiato la storia di quest’uomo ed è stato rialzato e restaurato completamente.

Prima di essere introdotto all’obitorio, sua madre che aveva dato la sua vita a Cristo, dopo aver vissuto nella prostituzione e nell’alcolismo, ha chiamato un pastore per intercedere per un miracolo per Samuel. E Dio ha manifestando la Sua gloria facendo qualcosa di incredibilmente sovrannaturale, risuscitandolo dalla morte.

Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà» (vangelo secondo Giovanni 11:25)

Oggi Velásquez è un predicsatore della Parola e gira il mondo intero per raccontare la sua testimonianza e benedire migliaia di persone.
Questo è il potere di Dio che non si è concluso, che non è cambiato e che come nei giorni in cui Gesù Cristo è stato sulla terra facendo segni e miracoli, anche oggi continua a farli.

Al post è allegata una foto con il prima e dopo (che vi risparmiamo per decenza): nella prima è ritratto un cadavere, mentre nel dopo vi è un uomo ben vestito e in buona salute, un “ex LGBT”.

Ovviamente, fatta eccezione per qualche video YouTube caricato da fonti misteriose, di questa storia su Google non ve n’è traccia. Nessuna testata giornalistica ha mai parlato di questo fatto e nessun riferimento spazio-temporale viene dato nella novella. Pertanto, fino a prova contraria, si tratta di una bufala (se mai qualcuno possa aver avuto questo dubbio) e a chi chiede le fonti l’admin replica: «non voglio convincere nessuno».

Un altro post dalla pagina Facebook “AmorePuro – Ministero Ex LGBT”

Il post, come tutti quelli della pagina, ha anche un discreto seguito. Ogni storia di “guarigione”, se può essere definito tale il processo che porta una drag queen a diventare un signore panciuto in giacca e cravatta, ha centinaia di reaction e decine di commenti di supporto da parte di persone che hanno delle famiglie. Statisticamente parlando, in molte di queste ci saranno dei minori omosessuali: qualcuno ha il dovere morale di salvarli, e non parliamo di “Dio” ma delle istituzioni.

 

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