Un bambino ha bisogno di un padre e una madre? La scienza dice no

I bambini delle famiglie arcobaleno crescono in ottima salute: lo conferma un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma

Mentre le religioni continuano a prestarsi come strumento di discriminazione, da evangelici guaritori dell’omosessualità e congressi contro le famiglie arcobaleno, la scienza si schiera ancora una volta dalla parte dei diritti delle persone LGBT.

Un lavoro pubblicato sulla rivista internazionale The Journal of Sexual Medicine (disponibile su PubMed) da alcuni ricercatori della Sapienza di Roma parla chiaro: crescere in una famiglia omogenitoriale anziché in una “tradizionale” non influisce nella salute psicologica dei bambini.

È un risultato che spazza via gli stereotipi quello del prof. Baiocco e dei suoi colleghi e che non può non essere tenuto in considerazione in un Paese laico, che quindi nel legiferare deve rivolgersi all’evidenza scientifica e non a delle mere credenze popolari che ci riportano a periodi bui del passato.

Lo studio

La ricerca condotta è stata condotta su un campione di 390 coppie con bambini di età compresa tra i tre e gli undici anni, delle quali 195 eterogenitoriali, 125 con due madri lesbiche e 70 con due padri gay. Le famiglie che hanno partecipato all’esperimento sono state sottoposte a dei questionari che sono serviti a valutare il feeling tra i genitori, la salute psicologica dei figli e i rapporti familiari.

Per ognuna delle tre tipologie di famiglia sono stati pertanto stimati degli indicatori che sono risultati del tutto sovrapponibili, salvo alcuni che sono addirittura risultati migliori per le famiglie con due papà. I ricercatori hanno giustificato il miglior risultato delle famiglie con due genitori maschi omosessuali per via della loro migliore condizione economica, un più alto livello di istruzione e una maggiore stabilità della relazione.

Lo studio italiano non è in contrasto con la letteratura scientifica, che conta diversi contributi in tutto il mondo che sposano la stessa tesi. E se qualcuno teme che i bambini siano influenzati nell’orientamento sessuale o nell’identità di genere, anche questo è stato analizzato e smentito più e più volte dagli scienziati.

Gli autori dell’articolo concludono con un inequivocabile messaggio politico in tema di Gpa e adozioni gay: «Il presente studio mette in guardia i responsabili politici dal fare ipotesi sulla base dell’orientamento sessuale su persone che sono più adatte di altri a essere genitori o su persone a cui non dovrebbe o non dovrebbe essere negato l’accesso a trattamenti di fertilità».

 

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