L’omofobia non esiste, i gay hanno tanti diritti, l’omosessualità non è più percepita come un tempo ed altre fantastiche favole. Ogni giorno (o quasi) ci troviamo di fronte ad evidenze che sconfessano tutte le affermazioni sopra elencate.
Oggi tocca a Tommaso Zorzi, già protagonista di Riccanza e di Pechino Express. Il ragazzo dichiaratamente omosessuale non cela certo il suo orientamento, e fin qui nulla di sconvolgente. Su Instagram pubblica uno screenshot di un messaggio ricevuto da una mamma: Zorzi con il suo comportamento avrebbe influenzato il figlio fino a renderlo omosessuale.

Il commento di Tommaso è tanto breve quanto d’impatto: «Italia, 2019». Sì, siamo in Italia, paese membro del G8, e nel 2019. La madre giudica l’essere omosessuale uno stile di vita deviato e contro natura; e dato quello che scrive pare consideri l’omosessualità una malattia.
“Omosessuali si diventa”. Un po’ le classiche credenze da catto-bigotti che ahimè continuano a tenere banco. Credenze diffuse in quel paese che a Verona ospiterà il Congresso Mondiale delle Famiglie. Le dichiarazioni dei partecipanti a tale pagliacciata sono da brividi, riporto una su tutti, quella di Silvana De Mari: «L’atto sessuale tra persone dello stesso sesso è una forma di violenza fisica, usata anche come pratica di iniziazione al satanismo».
Che dire? La situazione è tragica. Non possiamo che mandare un saluto a Tommaso, consci del fatto che sia una persona abbastanza forte per affrontare delle parole del genere. Stessa vicinanza la esprimiamo al il figlio di questa madre, avere in famiglia qualcuno che si esprime in quella maniera sul proprio orientamento sessuale fa male. Qui di deviato non vedo il figlio né il comportamento di Tommaso.
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