Fratelli d’Italia accosta l’omosessualità a pedofilia, necrofilia e zoofilia in un emendamento

La strana associazione della pedofilia all’omosessualità viene tirata fuori ancora una volta. Stavolta avviene nel Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, dove si sta discutendo la legge sull’omotransnegatività. Dopo il tentativo di alcuni mesi fa, da parte dei consiglieri di centrodestra, di far saltare all’aria tutto con un emendamento (off topic) sulla Gpa, il capogruppo di Fratelli d’Italia Michele Facci ne propone uno ancora più surreale e sconcertante.

Facci vorrebbe aggiungere al testo di legge che «sono comunque incompatibili con la presente legge orientamenti sessuali quali: la pedofilia, la necrofilia, la zoofilia», come se queste forme di parafilia fossero degli orientamenti sessuali.

L’attivista LGBT Sergio Lo Giudice (PD) denuncia l’accaduto con indignazione: «In questo modo si insinua il presupposto che gli omossessuali siano a rischio rispetto allo squallido elenco proposto da Facci e questo è inaccettabile. C’è la volontà di denigrare in modo violento una parte della popolazione. Il paragone con la pedofilia è infamante. Fratelli d’Italia mostra poi una sciatteria e ignoranza rispetto all’orientamento sessuale. La pedofilia non è un orientamento sessuale».

Possibile LGBTI+ lo definisce «un affronto vergognoso e inaccettabile a persone e identità». Quello di Fratelli d’Italia, inoltre non è l’unico emendamento presentato con il tentativo di affossare la legge. Gli emendamenti presentati dal partito di Giorgia Meloni sono ben 253, sui 400 totali. «È quasi un anno che l’Emilia-Romagna aspetta una legge contro l’omotransnegatività. Oggi in commissione continua un teatrino sulla pelle dei più deboli che ha visto coinvolti tutti: le destre, come al solito in prima linea quando si tratta di negare diritti, e una maggioranza di centrosinistra (a voler esser buoni) titubante, poco determinata e spaccata su emendamenti che rischiano di affossare la legge» aggiunge il portavoce nazionale Gianmarco Capogna, insieme ad Andrea Benedetti e Patrizia Rodio, dei comitati bolognesi di Possibile.

 

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