«Ho giocato a calcio nei due maggiori campionati al mondo, partecipando a coppe europee e anche alla Coppa del Mondo. Non sono mai stato in campo con un calciatore che fosse dichiaratamente omosessuale».
Sono forti e precise le parole di denuncia di Albin Ekdal, il 30enne svedese centrocampista della Sampdoria, intervistato dal giornale sportivo Sportbladet.
«Il calcio professionistico allontana gli omosessuali, mette pressioni sui ragazzi a non esternare chi amano». Lo svedese sembra avere le idee molto chiare sulla grave situazione dell’omofobia nel gioco del calcio, già denunciata molte volte dai suoi colleghi.
«Dovrebbe essere facile dire a qualcuno di essere innamorati. Dobbiamo aiutare chi pensa di mollare per non essere deriso, che potrebbe aver sentito la parola “fro**o” utilizzata come un insulto negli spogliatoi, se lo facciamo tutti assieme in ogni occasione possibile, ad ogni viaggio in bus, in trasferta, in qualsiasi spogliatoio, non ci sarà più questo problema in futuro».
Un sostegno a chiunque voglia approcciarsi a questo sport, nonostante l’aura machista che lo circonda. Dopo il sostegno del Bari al Pride dell’omonima cittadina pugliese e le parole di Arrigo Sacchi, il mondo calcistico italiano sembra sempre più ben disposto nei confronti della comunità LGBT. Che sia giunto il momento della svolta?
Foto copertina: Goal.com
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