Claudio Risé e la trans-erasure nelle congetture transfobiche per La Verità

«Voglio diventare donna perché il maschio conta meno di zero». È questo il desiderio che, secondo un pezzo su La Verità dello psicoterapeuta Claudio Risé, è nel cuore dei ragazzi in transizione dei giorni nostri. Non sarebbe, dunque, un legittimo desiderio di riallineamento col proprio io interiore, quanto più una rivalsa nei confronti di una società che esalta la donna, in quanto essere bello e intelligente, contrapponendola all’uomo, brutto e stupido.

Eccoci davanti all’ennesimo cishet impaurito di fronte all’emancipazione femminile e al non binarismo di genere. Ovviamente, secondo Risé, «la propaganda LGBT arriva come benzina su questo fuocherello che sta prendendo vigore», andando a confermare che il modello di donna moderna, è quello giusto, quello da seguire, a discapito dell’uomo macho, visto come «il gradino più basso prima dell’inferno». Un’originale base di complottismo anti gender, con aggiunta di misoginia e un pizzico di transfobia: nulla di nuovo sotto al sole.



A “confermare” la sua tesi, oltre che i commenti al blog IoDonna sotto il post Il maschio schifoso, ci sarebbe la sua personale percezione della transessualità, secondo la quale mentre un tempo «quelli avevano toni flautati, movenze gentili, erano spesso sovrappeso e volevano diventare mamme», i giovani di oggi «sono pieni di rancore verso una società che disprezza i maschi e premia le donne con lodi esagerate e agevolazioni no stop, vorrebbero diventare donne per fare meno fatiche che da maschi non potrebbero evitare». Una quantità esagerata di commenti che favoriscono la transerasure.

Un’altra motivazione, a detta dello psicoterapeuta, sarebbe il desiderio di fare successo come influencer, perché «piuttosto belli», ma non tanto per sfondare nel mondo virtuale, perché si è solo «un povero maschio, di cui non importa niente a nessuno, perché la brava, la buona e l’apprezzata è sempre la donna». Una tesi in netto contrasto con le statistiche riguardanti i salari delle donne e le classifiche discografiche, ma ormai il vaso di Pandora della fandonie era stato aperto. Ciliegina sulla torta è la foto scelta per l’articolo, nella quale non sono ritratte delle transgender ma delle drag queen (qualcuno deve averne deciso il genere per conto loro).

Se il numero di ragazzi che cambia sesso è in aumento è solo per qualche like in più su Instagram e per agevolazioni nel mondo del lavoro, non per una maggiore informazione e consapevolezza di sé. Date un Nobel a quest’uomo. O forse per meritarlo dovrebbe diventare donna?

Foto copertina: Dagospia
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