Bari, aggredisce la figlia con calci e pugni perché è lesbica

Dopo una violentissima aggressione avvenuta il 12 novembre, una ragazza ventinovenne di Bari ha denunciato il padre. L’aggressore, un pescatore sessantasettenne, stando a quando dichiarato nella denuncia, sarebbe solito ad atteggiamenti violenti nei confronti della figlia; ma quest’ultima aveva deciso di non denunciare, fino a questo momento, per timore di ripercussioni.

La ragazza rincasata verso le 19, nella serata del 12, avrebbe rinvenuto i suoi indumenti ancora bagnati in una tinozza; dopo aver chiesto spiegazioni al padre, questo si sarebbe alzato dalla sedia, l’avrebbe presa per il collo, inveendo contro di lei, accusandola di essere «una lesbica nullafacente». Inutili i tentativi di divincolarsi dalla presa del padre, che avrebbe continuato con calci e pugni. Tutto sotto gli occhi della compagna del padre, che ha assistito alla scena senza intervenire.



Le continue minacce e questo episodio particolarmente violento hanno spinto la ragazza, che ha subito un trauma cranico e varie contusioni a spalla e mano, a denunciare il padre, famoso nella zona per essere particolarmente violento. Infatti, le stesse violenze avrebbero colpito prima la madre e poi la sorella (che ora ha lasciato la casa del padre).

La ventinovenne, dopo aver denunciato, ha deciso di appellarsi anche alle istituzioni per trovare una nuova sistemazione: «Temo per la mia vita, quell’uomo è imprevedibile va curato. In quella casa non ci posso stare più e non so dove andare. Cerco una sistemazione e un lavoro che sia compatibile con i miei problemi di salute. Vi prego aiutatemi».

 

Foto copertina: Il Quotidiano Italiano
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