Legge contro l’omotransfobia: ognun per sé e una legge per tutti

5 Stelle, PD e Italia Viva divisi nelle iniziative, ma apparentemente uniti nell’obiettivo

Il 2020 sarà finalmente l’anno di una legge contro l’omotransfobia? I tempi del procedimento legislativo sono imprevedibili e gli ostacoli dietro l’angolo. Primo timore fra tutti: lo sgretolamento della maggioranza. Che gli alleati non si stiano reciprocamente simpatici non è un segreto, del resto il MoVimento 5 stelle ha sempre visto come fumo negli occhi il Partito Democratico che a sua volta non può di sicuro apprezzare gli scissionisti di Italia Viva i quali dialogano con difficoltà con Liberi e Uguali che al mercato mio padre comprò. Infatti, nella comune volontà di portare avanti il testo, ognuno si è organizzato le proprie iniziative.

Il 12 dicembre le senatrici del MoVimento 5 stelle Alessandra Maiorino, Gilda Sportiello e Orietta Vanin hanno incontrato le associazioni LGBT+ per confrontarsi sulla proposta di legge pentastellata contro l’omotransfobia. «Le associazioni – sottolinea in una nota la prima firmataria Maiorino – hanno ribadito la necessità di intraprendere l’iter legislativo compatti, puntando su un testo base ampio e più completo possibile, che vada davvero incontro alle reali necessità della comunità». «L’Italia – prosegue la Maiorino – ha aspettato decenni per il riconoscimento del fenomeno dell’omotransfobia, introdurre oggi il reato aiuterebbe a colmare una grave lacuna legislativa e culturale che ci separa dagli altri paesi europei. Prevedere inoltre l’istituzione di centri antiviolenza specifici, come fa il nostro testo, è segno concreto di presa in carico delle vittime della discriminazione».

“Per la dignità delle persone. Contro la violenza omotransfobica”  è stato invece il titolo del convegno organizzato dall’onorevole Alessandro Zan, relatore del disegno di legge dem in materia e da poco incardinato in Commissione Giustizia alla Camera, tenutosi il 16 dicembre alla Camera con la presenza del segretario PD Nicola Zingaretti. Tuttavia, sottolinea a Monica Cirinnà – anche lei in prima fila all’evento – «Il MoVimento 5 stelle non ha ancora depositato il testo Maiorino alla Camera e la Commissione Giustizia è ferma perché impossibilitata a lavorare su un testo unificato. In un’Italia ancora oppressa dai pregiudizi, un intervento legislativo contro l’omotransfobia – ha ribadito a NEG Zone la senatrice del PD – rappresenterebbe quanto di più auspicabile per la tutela della dignità delle persone e la creazione di percorsi inclusivi atti a valorizzare ogni differenza».

Infine, c’è attesa per l’iniziativa di domani a Roma “Family Act, l’impegno di Italia Viva, i primi passi concreti per il 2020” che porterà lo stato maggiore del gruppo parlamentare renziano insieme alla Ministra della Famiglia Elena Bonetti a confrontarsi, inevitabilmente, anche con gli impegni presi in tema di legge contro l’omotransfobia e la tutela della famiglia omogenitoriale.