Lollipop, Batte Forte spopola in Cina: l’autore ci spiega cosa andò storto a Sanremo

Ci sono canzoni che tardano ad avere successo, ma quello che è successo al brano sanremese del 2002 “Batte Forte” delle Lollipop è da guinness dei primati. A distanza di quasi 18 anni dalla pubblicazione del pezzo della girlband, in Cina e in altri Paesi dell’Asia e dell’America Latina la girlband ha acquisito un improvviso picco di popolarità: un remix del loro brano, mashappato con il tormentone sudcoreano Gangnam Style, ha superato i 3 milioni di visualizzazioni su YouTube ed è una delle basi musicali più gettonate sul social Tik Tok. Un successo che ha spiazzato tutti, anche le stesse vincitrici del programma Popstar, come ci ha confidato Marcella Ovani: «Sinceramente è stata una sorpresa anche per me e per noi! Non sapevamo nulla in merito, ma io sono molto felice, poiché non denigrerò mai le lollipop e il successo che ci ha dato».

Ne abbiamo parlato con Luigi Rana, produttore del brano insieme a Vanni Giorgilli, che a proposito di questo inaspettato successo internazionale ci ha detto: «Sono meravigliato come una canzone a cui “non davo una lira” stia andando forte». L’autore del pezzo sanremese ci ha raccontato di come è venuto a conoscenza di questo fatto: «Un mio amico regista e dj di Radio 101 mi mandò circa un mese fa una pubblicità dove, come sottofondo, c’era il brano “Batte Forte” in una nuova versione, cioè un remix molto simile a una delle versioni che avevamo già realizzato all’epoca della prima uscita. Allora ho incominciato a indagare sui portali e ho scoperto che su YouTube stava andando alla grande, e continua a salire sempre di più, così come su Tik Tok. Insomma, sta spopolando in Asia, Brasile e in altri Stati del mondo».

Luigi Rana, che sottolinea come il remix fosse identico a quello fatto nel 2002, aveva in qualche modo avuto l’intuizione che quella canzone fosse adatta a dei mixaggi: «Pensai bene di suggerire alla Warner Music di mettere le voci a cappella per poter dare la possibilità a molti di fare una versione remixata, infatti al tempo fu bandito un concorso per questo. Vabbè, è passato del tempo e la cosa andò scemando ed ora invece inaspettatamente sta spopolando alla grande. Io sono chiaramente felice e orgoglioso. Una sorpresa sicuramente!».

Il produttore e arrangiatore ci ha inoltre rivelato come è nato l’iconico brano nato nel 2001, a cui è stato abbinato un testo adatto alle Lollipop solo in un secondo momento: «Per me non era un granché come brano, ma facendolo sentire agli altri, cioè al mio collaboratore e co-produttore Vanni Giorgilli e alla casa discografica Warner Chappel Italia, hanno fiutato che poteva essere un brano immediato e commerciale e allora ci hanno commissionato la produzione definitiva per poi farci un testo adatto per le ragazze». A quel punto è arrivata la scelta di portarlo al Festival della canzone italiana: «Una volta realizzato l’abbiamo presentato a Pippo Baudo che ne rimasto entusiasta e ha voluto a tutti costi che partecipassero a Sanremo direttamente nella categoria Big, perché le Lollipop erano già sul mercato con un discreto successo. Da quel momento io e il mio amico siamo diventati i produttori ufficiali del gruppo, chiaramente abbiamo realizzato di seguito un album tutto per loro».

Cosa andò storto a Sanremo

L’autore di Batte Forte ci ha rivelato che, a differenza della performance all’Ariston, il brano era alla portata vocale della girlband: «Il problema si creato proprio sul palco di Sanremo, prima del festival abbiamo fatto un ritiro a Bormio per 10 giorni per fare le prove del balletto ed io curavo la direzione vocale, infatti loro nelle prove la cantavano bene. È chiaro che non sono delle grandi voci, ma a furia di prove alla fine erano pronte. C’è da dire che dove provavamo c’era tutto l’impianto con le spie ben posizionate, mentre alle prove sul palco di Sanremo avevo notato che le spie erano posizionate per terra a scomparsa. Quindi nel momento in cui si andò in diretta nella prima serata, mentre cantavano ballando, le Lollipop indietreggiavano e avanzavano oltre le spie, per cui perdevano l’ascolto, andando avanti e indietro non sentivano più le loro voci ma sentivano i suoni dell’orchestra. Vi posso assicurare che lassù rimbombava tutto, infatti oggi quasi tutti usano le cuffie, appunto per avere un controllo migliore della propria voce».

Luigi ci ha spiegato che, a differenza delle prove, le spie andavano al pari del pavimento, complicando notevolmente l’esibizione delle cinque ragazze: «La performance della prima serata è stata veramente pessima, allora dopo questa esperienza ho parlato con il direttore della Warner e gli ho detto di andare a parlare con Pippo Baudo facendogli una richiesta di aggiungere delle spie nascoste, ma fuori e non a scomparsa. Infatti la seconda serata e quelle successive sono andate un po’ meglio, anche se non era ancora l’ideale. Ormai la critica stava facendo il suo corso, criticando a destra e a manca».

Tuttavia il brano diede le sue soddisfazioni, come ci ricorda Rana: «Il giorno dopo la prima performance, Batte Forte era in tutte le radio, è stato nella classifica dei brani più ascoltati di Sanremo, infatti abbiamo ricevuto un premio simboleggiato da un telefono d’oro. E ora, a distanza 18 anni, sta spopolando in varie parti del mondo».

Oltre a questo, Luigi ha avuto una grande gratificazione professionale anche nel suo secondo Sanremo da produttore, quando nel 2004 Mario Rosini portò il brano Sei la Vita mia, canzone classificata al secondo posto tra i Big e vincitrice premio Mia Martini e del premio come miglior arrangiamento, rititato da Rana e dagli altri autori sul palco.

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