Il rapper Boosie Badazz picchierebbe suo figlio se fosse gay, ma a 12 anni gli ha pagato una prostituta

Il rapper Boosie Badazz sta facendo discutere gli Stati Uniti dopo che, nel corso di una diretta Instagram, ha rivelato di aver pagato una sex worker affinché praticasse del sesso orale a suo figlio e ai suoi nipoti all’età di 12-13 anni.

«Sto preparando questi ragazzi – afferma il cantante – Chiedete a uno dei miei nipoti, chiedete a uno di loro, chiedete a mio figlio. Sì, quando avevano 12-13 anni, hanno avuto del sesso orale. Sì, è così che dovrebbe essere. Diavolo sì, ho fatto succhiare il fot**to ca**o di mio figlio».

Boosie Badazz ha poi continuato dando più dettagli davanti agli increduli spettatori: «Sì, sto dicendo la verità. Sì, una donna adulta, super adulta […] So cosa ha fatto loro. Li sto preparando». Delle dichiarazioni scioccanti che hanno raccolto commenti di ammirazione nel corso del folle discorso, mentre altri sottolineavano che si tratta, a tutti gli effetti, di un abuso sessuale ai danni dei giovanissimi ragazzi.

Secondo quanto riportato da LGBTQ Nation, lo stesso rapper aveva dichiarato, tempo fa, che se suo figlio avesse fatto coming out come gay lo avrebbe picchiato e gli avrebbe fatto cambiare orientamento sessuale. Sempre Boosie, ha in passato pubblicato un tweet in cui sosteneva che la metà della popolazione stava diventando omosessuale per colpa di tutta la «me**a gay» che viene trasmessa in televisione.

Dunque per il rapper è sbagliato essere omosessuali, ma va bene fare sesso durante la pre-adolescenza con una donna adulta per la decisione di un genitore: una doppia morale difficile da giustificare finanche con la mascolinità tossica.