Transfobia, lo staff della casa editrice si rifiuta di lavorare sul nuovo libro di J.K. Rowling

Dopo un anno di like buttati qui e là a tweet transfobici e post al grido di «the sex is real», slogan ormai noto tra gli esponenti del TERF, lo staff della casa editrice Hatchette ha deciso di protestare rifiutando di lavorare sul nuovo libro di J.K. Rowling.

L’autrice ha scritto un testo per bambini dal titolo The Ickabog, ma dopo la polemica esplosa nelle scorse settimane, nella quale sono intervenuti anche molti attori che hanno lavorato alla rappresentazione cinematografica delle opere della Rowling, molti dipendenti della casa editrice hanno deciso di non voler più lavorare sul testo.

«Il personale del dipartimento per bambini di Hachette ha annunciato di non essere più pronto a lavorare sul libro – ha affermato una fonte – Hanno detto di essere contrari ai suoi commenti e volevano mostrare supporto per la lobby trans». Una “lobby” non così potente a giudicare della scarsa tutela dei diritti delle persone transgender negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

L’editore, che si è dichiarato orgoglioso di pubblicare un romanzo della Rowling, ha sostenuto di supportare il diritto dei suoi dipendenti di non lavorare su un testo che trovano inopportuno per il suo contenuto; ma ritiene anche necessario separare il testo dalle opinioni che l’autore esprime al di fuori della scrittura di questo.

I dipendenti di Hatchette non sono nuovi a questo tipo di proteste. Qualche tempo fa si scontrarono con il direttivo della casa editrice per la pubblicazione di un memoir di Woody Allen, accusato di stupro, e il progetto venne abbandonato.