«Ieri sono arrivato al lavoro in lieve anticipo e mentre andavo a cambiarmi mi becco una scena oscena.
– racconta Donnoli – Un ragazzo (purtroppo da specificare: con un background dal subcontinente indiano) chiede gentilmente di sedersi ad un uomo italiano sulla 50ina, seduto in solitudine su panchina da 4 posti. La risposta è incivile e fuori luogo, accompagnata da scuse ridicole come ‘‘dopo arrivano i miei amici’’ e ad offese pesanti ‘’str**zo, pezzo di me**a, te ne devi andare’’ e via dicendo».
A quel punto Lorenzo decide di intervenire, dicendo all’uomo che non stesse a lui decidere chi può o non può sedersi su quella panchina, situata in un parco pubblico. Dopo essersi allontanto l’uomo torna indietro in bicicletta e comincia a inveire contro l’attivista insulti tra cui «fr**io di merda», avvicinandosi con fare minaccioso e aggressivo.
«Sono intervenute alcune colleghe fortunatamente, capendo che stava per menarmi, che come vari clienti avevano assistito al teatrino violento di questa ‘’persona’’, e mi sono rinchiuso all’interno – racconta Donnoli – e ha continuato a darmi addosso anche costretto all’esterno».
La sardina chiude il post con delle riflessioni sulla legge contro l’omotransfobia: «Non è cafonaggine e non è libertà questa: essere liberi di insultare e picchiare qualcuno solo perché libero, lui/lei sì, di amare non è libertà. È un reato, che da troppi anni non è legge in Italia, nell’imbarazzo dell’Europa. O meglio dovrebbe già esserlo, quando inizierà una reale stagione dei diritti in questo paese?».
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2 thoughts on “Lorenzo Donnoli delle 6000 sardine aggredito a Bologna: «Fr**io di merda»”
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