Come ogni titolo di “Mister” che si rispetti, l’incoronazione di Antonio Veneziani come “Il Gay Più Bello d’Italia 2020” ha scatenato le polemiche.
Stavolta però, oltre alle critiche di tipo estetico – immancabili per la soggettività di una qualità come la bellezza – ce ne sono state svariate, a partire dalla popolarità del “Bell’Antonio” già prima dello storico contest di Torre del Lago (che secondo alcuni lo avrebbe favorito) fino ai suoi video porno su Onlyfans e Twitter. C’è chi ha avuto da ridire per il semplice fatto che li abbia registrati e pubblicati e chi, invece, ha lamentato che fossero corredati da didascalie che utilizzano un linguaggio che mal si sposa con il politically correct che ci si aspetterebbe da chi – stando alla descrizione Wikipedia – ha l’arduo compito di rappresentare al meglio il mondo LGBT+.
La polemica delle polemiche, quella destinata ad alimentare ulteriormente il dibattito sui social, è stata sganciata ieri da Gayburg, che ha ripreso un tweet di un personaggio diventato noto negli ultimi mesi per essere un uomo gay sovranista che si è schierato contro il ddl Zan. «Ma il gay più bello d’Italia che è di destra più di me? – scrive nel suo post – Siamo in vantaggio».
Per quanto un concorso di bellezza andrebbe preso per quello che è, eleggere un mister che sulla legge contro l’omotransfobia ha la stessa visione della destra, nel pieno della discussione di tale legge, sarebbe un evento piuttosto grave per una comunità che attende delle misure di contrasto all’omobitransfobia da più di vent’anni. Per sciogliere questi nodi ma, soprattutto, per dare la possibilità ad Antonio Veneziani di replicare alla pioggia di critiche dello scorso weekend, sfociate talvolta nell’offesa, lo abbiamo intervistato.
L’intervista ad Antonio Veneziani
«Sono ancora sotto shock», esordisce Veneziani riferendosi alla propria vittoria e ci confida che il messaggio che vuole portare con essa è quello «di non nascondersi, di non mentire a sé stessi e soffocare le proprie vere pulsioni fingendo… La vita è una sola e va vissuta nel modo più felice possibile». Un premio inaspettato che, se fosse stato fuori dai giochi, avrebbe consegnato a Gianluca D’Aloia: «Io e lui abbiamo vinto un importante premio assegnato dalla giuria prima della mia elezione, Models for Italy, presentato da Jo Squillo».
Antonio ha deciso, per il momento, di non parlare di questa esperienza con sua figlia, avuta insieme all’ex moglie. «Ha 11 anni credo che non sia ancora l’età giusta per affrontare l’argomento – afferma – Poi se qualcuno gli dovesse dire qualcosa su di me allora lì sarò pronto a intervenire. Ovviamente è una cosa che devo dire io a mia figlia, non che lo faccia qualcun altro piuttosto».
L’ex concorrente di Bake Off Italia è dispiaciuto per le polemiche nei suoi confronti. «Come ogni anno, lo fanno sempre con chi vince – sottolinea il neo mister – Con me magari è andata peggio per Onlyfans e il porno. Sono disgustato, ma me lo aspettavo, anche gli organizzatori mi avevano avvisato che sarebbe accaduto. La cosa triste è che siano proprio ragazzi gay a farlo, ragazzi che chiedono a gran voce nei Pride il rispetto, l’uguaglianza e l’essere accettati dalla società, quando i primi a discriminare sono loro. Come pretendono di poter cambiare le cose?».
Alla luce di queste osservazioni, ci viene spontaneo chiedergli cosa pensa del Pride. «Credo che se vengono fatti davvero per reclamare i propri diritti possono andare anche bene – ci risponde – Ma non serve mettersi nudi in perizoma, si possono fare anche semplicemente manifestando. Non bisogna predicare bene e razzolare male, offendendo chi vince un concorso di bellezza, sopratutto giudicando la sua vita privata. Perché alla fine non mi conoscono se non dai social, pochi sanno chi sono veramente nel mio privato».
Sicuramente criticare chi fa dei video porno è piuttosto bigotto e sbagliato, gli facciamo notare, però lasceremmo fuori dal giudizio anche l’uso di un perizoma, soprattutto in un contesto come quello di un Pride. «Non è il perizoma in sé, che dà fastidio, ci mancherebbe – ribatte – Anch’io quando sono andato qualche volta ai Pride mi sono messo in canotta o a torso nudo. Però, per farvi un esempio, passa un etero e vede questa gente che manifesta per i propri diritti e per il rispetto, poi li vede sui carri con jockstrap, perizoma, seminuda… Dice: “ma questi che pretendono se si comportano così?!”. Cioè, sembra un controsenso, solo per questo motivo». Una visione che, teniamo a precisare ai nostri lettori, non è condivisa da NEG Zone.
«Manifestare ci sta, ma molti predicano bene e razzolano male – aggiunge Antonio riferendosi ai propri hater – giudicando una persona che ha vinto un concorso di bellezza, come fanno ogni anno. Io non l’avrei mai fatta una cosa del genere, non la faccio mai, posso dire “non è il mio tipo, non è di mio gusto”, perché non si può avere la presunzione di piacere a tutti, per carità. Hanno scritto cose ignobili, davvero brutte sulla mia vita privata, che non conoscono. Lo trovo terribile, soprattutto fatto da parte di ragazzi gay».
Sul tweet che lo vorrebbe di destra, invece, Veneziani dichiara: «Simpatizzo più per la destra, per alcune cose, ma non sono né fascista né salviniano. Non è che uno che simpatizza per la destra debba per forza esserlo». Senza dubbi, Antonio si dice «a favore di una legge contro l’omofobia perché, ahimé, serve». A tal proposito, ci racconta un brutto episodio che lo ha visto testimone: «È accaduto qui a Roma. Un ragazzo è stato picchiato perché gay e sono intervenuto in sua difesa, al punto che stavo per arrivare alle mani con queste persone. Trovo orribile che nel 2020, purtroppo, le persone omosessuali debbano ancora nascondersi».
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