«Oggi sembra banale dirlo, ma non è scontato»: è con queste parole che Clément Beaune ha parlato pubblicamente del proprio orientamento sessuale in un’intervista per il magazine LGBT+ francese TÊTU. Il ministro per gli Affari europei si è dichiarato gay affrontando il tema dell’omofobia in Europa.
«Le percosse, le violenze e l’esclusione esistono nel 2020 – ha affermato – Dire oggi il mio orientamento sessuale non è un’indecenza o una messa in scena dell’intimità. In qualità di Segretario di Stato per gli affari europei, ho una responsabilità aggiuntiva: devo lottare per diffondere la tolleranza».
Clément Beaune ha annunciato che farà un viaggio in Polonia in sostegno dei diritti umani, calpestati dall’attuale governo, tra cui i diritti LGBT+ e il diritto all’aborto. «Vengo da una famiglia in cui le persone sono state deportate perché ebree, solo due generazioni fa – ha raccontato – Tuttavia, non vorrei che si dicesse che sto combattendo contro le zone “LGBT-free” perché sono gay. Sarebbe offensivo dire che sto combattendo questa battaglia per me stesso».
Dopo le parole di condanna di Ursula von der Leyen e la conseguente strategia per i diritti LGBT+ che va a colpire economicamente i Paesi come la Polonia o l’Ungheria che, non rispettando i patti, non riconoscono alle minoranze sessuali i propri diritti, il coming out del ministro francese è un altro passo avanti in una battaglia culturale doverosa per tutta la comunità europea.
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