La queer erasure e quel Matrimonio Gay A Prima (S)Vista

La TV generalista, da pochi anni a questa parte, è riuscita a superare quello che veniva inteso come un argomento tabù, e vale dire l’amore tra persone dello stesso sesso. Maria De Filippi ha lanciato nel programma Uomini e Donne il “Trono Gay”, dando rappresentanza a una larga fetta della popolazione italiana. Ciò è avvenuto anche in diversi altri programmi televisivi – il più recente è forse Naked Attraction Italia – ma non si è visto in un altro format TV basato sulle coppie, vale a dire Matrimonio a Prima Vista.

Nella puntata di ieri di Tv Talk, ha preso parte alla discussione la conduttrice del programma di Real Time, la sessuologa Nada Loffredi. Una volta indagato il lato psicologico del format – e sottolineato l’alto rischio di divorzio delle coppie formatesi – Nicholas Vitaliano, storico analista del talk show, ha chiesto alla sessuologa Loffredi come mai in 5 anni di edizioni ci siano state esclusivamente coppie eterosessuali.

L’esperta ha risposto: «Perché risulterebbe estremamente difficile. È inutile negarlo. I pregiudizi sono ancora molti perché viviamo in un Paese che non ha questa capacità di accogliere liberamente un format del genere». All’affermazione della sessuologa sono seguite le pronte reazioni dei presenti in studio, che hanno fatto notare l’esistenza di programmi simili, primo fra tutti, appunto, Uomini e Donne.

La nuova replica della sessuologa è stata ancora più incomprensibile: «Sì, però purtroppo finora ci siamo trovati di fronte a tutta una serie di ostacoli. Non che non ci abbiamo pensato… A mio avviso sarebbe anche un po’ più difficile anche da un punto di vista psicologico. Non sarebbe la stessa cosa, sarebbe stato un altro tipo di esperimento. Non è facile, vi è assicuro non è facile». A questo punto il presentatore Bernardini ha cambiato argomento interrompendo l’imbarazzante parentesi.

Ancora una volta, siamo costretti a notare come un mezzo così importante come la TV non abbia il coraggio di infrangere in pregiudizi continuando, invece, sulla linea della cancellazione delle coppie LGBT+, per decenni assenti nei format televisivi, e ancora oggi con qualche difficoltà in più della controparte etero. Una polemica simile è scoppiata lo scorso dicembre per quanto riguarda il programma Affari Tuoi – Viva gli sposi!, rivolto alle sole coppie prossime al matrimonio. Il conduttore Carlo Conti spense le polemiche affermando che anche le coppie omosessuali sarebbero state prese in considerazione. Ma il fato, chimiamolo così, ha voluto che nessuna partecipasse poi al game show.