L’indiscreta rivelazione dei giorni scorsi dell’onorevole Alessandro Zan, che avrebbe visto un collega della Lega baciare un uomo durante una vacanza a Mykonos, non ha lasciato indifferenti gli esponenti del Carroccio. Sembrano lontani quei tempi in cui un deputato leghista derideva proprio il democratico padovano per la sua dichiarata omosessualità, esibendo un finocchio sul proprio banco alla Camera; ora per i leghisti il mantra è quello dell’omosessualità come fatto privato, da riservare alle mura domestiche e di cui non impicciarsi.
Già nelle precedenti ore, Matteo Salvini aveva dato dell’omofobo e del guardone a Zan, affermando che «In Lega, come in tutta Italia, ci sono tantissime persone in gamba, eterosessuali e omosessuali, che non hanno bisogno di ostentare o esibire i loro sentimenti». Adesso è il turno di Nino Spirlì – anch’egli dichiaratamente omosessuale – che, seguendo la stessa linea del “Capitano”, fa una classificazione tra diversi tipi di omosessuali.
«Come nella migliore tradizione della solita cricca gaya, gossippara e radical chic – scrive in una nota il Presidente della Regione Calabria – il signor Zan, onorevole poco onorevole, cade nel peggior malgusto tamarro di impicciarsi, spione e ciarlone, della vita privata di chi non ha bisogno di tessere arcobaleno o di partiti-stampella per vivere la propria omosessualità serenamente, liberamente e senza provocare od offendere un auspicabile ritorno al buongusto e al pudore».
Spirlì si chiede poi quale necessità avesse il deputato del PD «di spendere così tanti soldini per recarsi a Mykonos e assistere, qualora fosse vero, a una normale rappresentazione di sentimento e passione tra due persone? Si impiccia, lo scrittore di decreti sospesi come provole, della vita privata di una persona che, come lui, ma meglio di lui, sarebbe omosessuale: qual è il problema?».
La risposta a questa domanda la capirebbe anche un bambino: Zan non ha dato nessun valore negativo a quell’effusione, come vorrebbe far credere il politico leghista (e ci riesce con i propri seguaci social), ma ha sottolineato come vi siano solo 4 parlamentari dichiaratamente omosessuali e l’incoerenza del leghista vacanziero che tanto si era scagliato contro una legge che tutela dalla violenza e dalla discriminazione. Ancora meno sensata della domanda è il suo incipit: Spirlì chiede a Zan di non impicciarsi degli affari altrui, ma subito prima gli fa i conti in tasca.
Il politico calabrese auspica che «l’arcobalenato deputato Zan riesca, per il futuro, a occuparsi con maggiore impegno della propria vita privata, lasciando la delazione volgare fuori dal palazzo dei massimi rappresentanti del popolo». Infine, conclude con una massima secondo cui «L’omosessualità non è virtù per tanti: solo i più elevati la praticano. Gli altri sono gay da corteo», una classificazione che è comunque un upgrade rispetto a quella tra i “ric**ioni” calabresi, i “bu**ni” veneti e i “fin**chi” romani che aveva partorito qualche tempo fa.
Leggi anche:
-
Bari, aggressione omofobica e transfobica a un giorno dal Pride
-
Lecce, mail omofobica al regista Giuseppe Sciarra: «crepa di AIDS, c**attone»
-
Rivoluzione Familiare, la lotta per le adozioni alle coppie LGBT+ e ai single
-
La nuova linea di lingerie maschile di Rihanna contro gli stereotipi di genere
-
Omotransfobia, donna attacca Lady Ottavia e Maria Sofia del Collegio su Tik Tok