Ragazzo gay picchiato e segregato in casa dai genitori dopo il coming out

A dare notizia dell’ennesimo caso di omofobia nel nostro Paese è un politico che negli ultimi mesi è diventato un simbolo nella battaglia contro l’odio omo-lesbo-bi-transfobico. Parliamo dell’on. Alessandro Zan, che sui suoi social ha reso noto di essere entrato in contatto con un ragazzo che sta vivendo una situazione di violenza e forte disagio dopo aver rivelato ai propri genitori la propria omosessualità.

«Ieri ho ricevuto una richiesta di aiuto da un giovane veneto – ha scritto in un tweet il deputato del PD – picchiato e segregato in casa dai genitori dopo il coming out. Basta questo per rispondere alle follie omofobe e razziste del consigliere vicentino di Fdi pronunciate in consiglio. Meloni non ha nulla da dire?». Su Facebook, Zan ha aggiunto che il consigliere in questione è «Lo stesso che manifestava contro il Pride con lo striscione “Famiglia e tradizione contro la vostra perversione”. Ora nelle istituzioni con il simbolo di Giorgia Meloni».

Il primo firmatario del ddl contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo si riferisce a Nicolò Naclerio, esponente di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di Vicenza con delega alla sicurezza, che nell’ultima seduta ha affermato che «in questi 10 anni ci sono state un centinaio di aggressioni a gay e lesbiche e quindi non si può dire che sia un’emergenza». Una “statistica” che si discosta anni luce dal Paese reale che abbiamo raccontato negli ultimi mesi.