Foto: RTV Slo

Tuiach positivo al Covid. Un anno fa disse fosse una «punizione per le perversioni dei fr**i»

Fabio Tuiach ha scelto il suo social di fiducia, la piattaforma russa VK, per comunicare ai propri seguaci di essere risultato positivo al Covid-19 in seguito a due tamponi salivari, fatti dopo la manifestazione di alcuni sintomi simili all’influenza stagionale. L’ex consigliere di estrema destra – uno dei volti dei lavoratori portuali di Trieste che nei giorni scorsi hanno protestato contro l’obbligo del green pass – non si dice spaventato, anzi continua a sminuire l’impatto della pandemia e a dirsi contrario al vaccino.

«Chi ha paura resta sotto ipnosi e magari non respira più – afferma per giustificare le morti a causa di questo virus – chi crede in Dio non crede nel vaccino». Ma la singolare interpretazione del cristianesimo di Tuiach, nell’aprile del 2020, lo aveva portato ad ipotizzare che il Coronavirus fosse una conseguenza degli atti compiuti dalle persone omosessuali. Affermazioni fatte, prima di lui, da diversi leader politici e religiosi, alcuni dei quali colpiti poi dalla malattia.

In quell’occasione, l’ex pugile sostenne in un post su VK che i siti LGBT+ (appellandoli con un termine omofobo) lo stessero perseguitando per la sua religione, aggiungendo che fosse d’accordo con l’arcivescovo Viganò. «Ha perfettamente ragione a dire che il virus sia una punizione divina dovuta alla perversione dei fr**i – scrisse – e ora capisco perché nel medioevo, che ha dettato l’apice della cristianità, li mettevano al rogo (dimenticando quel che successe con la peste, ndr)».

Quelli di Tuiach sono post che si commentano da soli. Gli auguriamo, come faremmo per ogni essere umano, che guarisca presto. Ma ci auguriamo, anche, che persone che si rendono autori di certe affermazioni non trovino più posto nelle istituzioni.