Studente gay insultato e aggredito in centro a Torino: mette in fuga l’aggressore

Dall’indecente esultanza dei senatori italiani per l’affossamento del DDL Zan, all’ennesima aggressione in giro per l’Italia. Questa volta a subirne le conseguenze è uno studente di 24 anni, Tommaso Testa.

Ci troviamo a Torino, Domenica scorsa, in Via delle Rosine. «Stavo tornando a casa dopo aver preso del cibo cinese da asporto, domenica pomeriggio – racconta il ragazzo – Ho notato quelle persone per strada ma le ho ignorate, erano un uomo sulla cinquantina, la sua compagna e un’altra donna. Quando sono passato ho sentito che mi prendevano in giro per la giacca che indossavo, un giaccone di pellicciotto sintetico nero e verde, niente di così appariscente, ma tanto è bastato a farmi chiamare “fr**io”».

Ovviamente Tommaso se n’è accorto, ma ha fatto finta di niente per evitare che la cosa degenerasse. Ma poi, a quanto pare, la comitiva stessa è salita in macchina e Tommaso se li è trovati presto davanti. «L’uomo al volante si è fermato in mezzo all’incrocio – spiega il giovane – e mi ha detto che dovevo levarmi di torno. Mentre sgommava via ho sentito che ripeteva “fr**io”».

La reazione di Tommaso

Tommaso ha deciso di difendersi reagendo. «Ho mimato il gesto di sputargli sulla macchina, ma non l’ho fatto davvero», racconta. A quel punto, l’uomo, è tornato in retromarcia, sceso dal veicolo e ha prontamente iniziato a minacciare Tommaso. «Sosteneva di non avermi mai chiamato il quel modo ma lo faceva con un tono strafottente, chiamandomi amore o tesoro – dichiara la vittima – Era minaccioso».

Sentendosi in pericolo, Tommaso ha nuovamente reagito questa volta spruzzandogli in faccia il contenuto di una bomboletta spray anti-aggressione al peperoncino, Un oggetto che tiene in tasca da quando un anno fa ha subito un tentativo di rapina con un coltello. E qui, l’uomo, è esploso cercando di colpire il ragazzo evitando gli spruzzi dello spray e proteggendosi il viso con le mani. Fortunatamente, l’intera scena è stata ripresa dal cellulare di un amico di Tommaso che ha, comunque, tentato di difenderlo, come si vede nel video pubblicato dal Corriere della Sera. All’arrivo della polizia, l’uomo era già scappato in auto.

La denuncia e la paura

Tommaso ha subito sporto denuncia ai carabinieri della Stazione Po Vanchiglia ma, per il terrore provato, da quel giorno non è più uscito di casa. «Non ho ancora provato, non so come reagirò quando uscirò di casa – ha spiegato lo studente – Ho sempre pensato che Torino fosse una città accogliente, anche se so come vanno le cose e ho sempre un po’ il timore che qualcuno possa decidere di prendermi di mira. Prima d’ora non mi erano mai capitati episodi simili».

Dopo l’evento, anche gli attivisti di Arcigay Torino hanno denunciato la situazione. «Quanti altri Tommaso ci dovranno essere per far capire alla nostra classe politica che l’Italia ha bisogno di una legge che tuteli le persone LGBTQ+? – domanda la presidente Serena Granieri – Gli applausi dei senatori che sono riusciti a bloccare il DDL Zan sono uno schiaffo in faccia a ogni ragazzo che, come Tommaso, in Italia viene aggredito ogni giorno a causa del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere. Siamo arrabbiati e arrabbiate per quello che è successo e pretendiamo un pieno riconoscimento dei nostri diritti e delle nostre tutele!»