Giuseppe Sciarra - Andrea Natale ph. (Facebook)

Lecce, mail omofobica al regista Giuseppe Sciarra: «crepa di AIDS, c**attone»

Il regista Giuseppe Sciarra ha ricevuto una mail ricca di omofobia e sierofobia, recapitatagli al Lecce Film Fest. Sciarra parteciperà al festival con un “Ikos”, un cortometraggio autobiografico sul bullismo omofobico che ha subito in adolescenza. L’idea del corto a denuncia dell’omolesbobitransafobia non deve essere piaciuta al mittente della lettera che ha ben pensato di insultare  e minacciare il regista foggiano.

Bonjour caro fro**o di me**a,
vedo che anche a te non interessa quel che mi han combinato i
carabbime**a ecc: abbastanza logico, dato che a voi me**osi del ca**o
importa solo far vedere il c**o aperto nei vostri film di me**a..
Be’, sei solo il 115mo giornalaio del ca**o che mi rimbalza, in 8 anni:
e mentre l’italia MORIRA’ di spread e covid, io GODO sempre al pensiero
di 170000 morti di covid – e cerciello po**oddio rega! 
crepa di aids, c**attone lurido #leucemiaelenalisa #vialugarobrucia

Il testo della delirante mail, riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, è un triste e sgrammaticato volo pindarico. L’autore, infatti, si sposta dagli insulti omofobici al Covid, passando attraverso le bestemmie. In conclusione, a coronare il vergognoso scempio, l’augurio a Sciarra di morire di AIDS. L’omofobo mittente della mail ha lasciato l’indirizzo in chiaro e sembrerebbe semplice arrivare al suo nome. Al momento tuttavia, né Giuseppe Sciarra, né Lecce Film Fest hanno sporto denuncia contro questa persona.

«È inconcepibile che proprio un cortometraggio sulla violenza omofobica abbia dato origine a una lettera così aberrantemente piena di insulti. – scrive in un comunicato Luca Parente, presidente di ACQUE – Associazione per la Cultura Queer. –  Una mail figlia di una mente chiusa, violenta, che non poteva accettare che in un evento così partecipato si denunciasse l’odio di cui è foriera».

«Amara ciliegia su questa disgustosa torta – continua Parente – l’augurio finale di “crepare di AIDS”. Uno stigma duro a morire quello legato all’HIV e ancor più difficile da eradicare il suo collegamento alla comunità LGBT+. Siamo certɜ che la vergognosa missiva non inficierà lo spirito del Festival né la lotta di Sciarra contro l’omolesbobitransafobia. È triste pensare, però, come nel 2022 sia necessario fare ancora tanta strada contro le discriminazioni che quotidianamente denunciamo».