Stati Uniti, polizia spara contro un bar gay: distribuiva bottigliette ai manifestanti

A una settimana dall’uccisione di George Floyd da parte di un’ufficiale della polizia, il clima negli Stati Uniti si fa sempre più incandescente, con la polizia in visibile affanno e contestata per numerosi episodi di abuso di potere. Fondamentalmente, si tratta dello stesso motivo delle contestazioni, per cui il circolo vizioso della violenza potrebbe continuare a rafforzarsi.

Nelle ultime ore è diventato virale un video in cui la polizia apre il fuoco contro un locale gay di Raleigh, nella Carolina del Nord, per il semplice motivo che stava distribuendo delle bottigliette d’acqua ai contestatori del Black Lives Matter. «Un simbolo suprematista bianco» secondo il proprietario Tim Lemuel, che ha subito il danneggiamento delle finestre del locale, oltre al forte spavento dei dipendenti, certamente non abituati a ritrovarsi di fronte a degli agenti che sparano.

Il fatto è avvenuto lo scorso lunedì notte, quando ancora non era stato imposto il coprifuoco e Lemuel aveva deciso di prestare soccorso ai manifestanti che necessitavano di cure mediche in seguito agli scontri, oltre che offrire loro dell’acqua e delle barrette di cereali. Era inoltre un modo per evitare che il locale rimanesse chiuso e dunque scoraggiare i vandali che, negli ultimi giorni, hanno recato danni ad altri esercizi commerciali.

Dopo sette ore di soccorso, la polizia è giunta nei pressi del bar e, dopo alcuni avvertimenti, ha iniziato a sparare sebbene non ci fosse nessuno armato o in pericolo di vita. «Questa è la mia attività! – urla Lamel nel video mentre gli agenti si avvicinano – Ho affittato questo spazio!». Nonostante ciò, gli agenti ordinano a distanza di andare via da lì e, di fronte al rifiuto, urlano «Il gioco è finito, allontanati. Ti abbiamo avvertito!», pochi istanti prima di sparare contro il locale.

«Sono stato nell’esercito per otto anni, quindi gli spari non mi hanno disturbato, ma il mio staff era spaventato a morte – ha dichiarato Lemuel al News Observer – Se non ti sei mai trovato in quella situazione, sembra che stai per essere ucciso. Durante le sette ore, avevano tutte le possibilità di venire e controllarci, vedere cosa stava succedendo o raccontarci le loro preoccupazioni, ma hanno semplicemente scelto di non farlo e, ad un certo punto, sono venuti dritti a sparare con le pistole».

Dal racconto di Lemuel e di altre persone che si trovavano presso il locale, emerge che non ci sarebbe stato caos o qualsiasi altra situazione che potesse far immaginare si trattasse di un gruppo di contestatori, oltre al fatto che gli agenti erano già passati davanti al locale. Un portavoce dell’ufficio dello sceriffo della contea di Wake ha dichiarato che l’intervento è seguito a una segnalazione anonima circa la distribuzione dell’acqua ai manifestanti e che gli spari fossero giustificati dopo che il sollecito a disperdere la folla non era stato accolto.