«Essere uomini non dipende dai genitali»: parola del sex worker trans Trip Richards

Trip Richards, sex worker trans, ha spiegato in un’intervista a Advocate come caratteristiche fisiche e genitali non definiscano la virilità. L’uomo ha iniziato il suo percorso di transizione a 24 anni, timoroso dell’opinione di chi aveva attorno ma ancor di più dei risultati fisici a cui sarebbe giunto.

«Non appena ho iniziato il testosterone, mi sono sentito molto meglio – racconta –  Era come se la mia mente si fosse schiarita e mi sentissi a casa nel mio corpo per la prima volta in assoluto. Una volta iniziati i cambiamenti fisici in corpo, capelli e barba, mi sono sentito ancora meglio».

«Anche se le caratteristiche fisiche non definiscono la virilità è stato bello riconoscermi allo specchio come l’uomo che ero dentro. – precisa il sex worker –  Essere un uomo riguarda l’identità, non l’apparenza»

Una volta superato il disagio col proprio corpo, Richards ha fatto il suo ingresso nel mondo del porno. «Onestamente non sapevo se ci sarebbe stato un mercato per una persona come me – rivela – dato che all’epoca non c’erano quasi uomini trans nel porno. Ma ho subito trovato un pubblico che mi accetta e sostiene».

«Negli anni successivi sono diventato un artista a tempo pieno – continua – e ho raggiunto un successo che non avrei mai ritenuto possibile come artista di nicchia». Nonostante il successo, però,  Trip ha subito delle discriminazioni in quanto sex worker e, ancora di più, in quanto uomo trans. Molto spesso, infatti, si tende a pensare che la prostituzione sia legata allo sfruttamento o alla mancanza di alternative. «Le persone ci giudicano anche per aver fatto esattamente le cose su cui  fantasticano personalmente – confida Richards – il che è frustrante».

Ancora più complicato il discorso sull’identità di genere. Solitamente, gli uomini trans sono relegati a un ruolo passivo o da sottomessi, ignorando totalmente le preferenze della persona. «La feticizzazione è, secondo me, una parte naturale dell’erotismo – sostiene Trip –  Diventa problematico solo quando è così ingombrante da oscurare l’umanità di base. Nel mio lavoro combatto contro questi stigmi e ho fatto uno sforzo concertato produrre film in cui sono in posizioni dominanti e attivo. Solo così le persone si renderanno conto che i ruoli sessuali degli attori trans sono tanto diversi quanto i ruoli di quelli cis».

«Mi sento fortunato a poter vivere la mia vita in modo autentico – conclude Richards – Voglio continuare ad aumentare la visibilità degli uomini trans attraverso il mio lavoro e  usare la mia piattaforma per mostrare altri artisti diversi».