Foto: @tenacious_unicorn_ranch (Instagram)

Allevatrici trans antifasciste si armano e aprono un ranch di “unicorni” in Colorado

La vittoria di Trump alle presidenziali del 2016, come sappiamo, ha portato ad una forte limitazione dei diritti delle minoranze. Proprio il terrore di azioni violente nei confronti delle persone LGBT+ ha spinto l’allevatrice transgender Penny Logue e la sua socia in affari Bonnie Nelson a cercare rifugio nei pascoli selvaggi del più profondo Colorado.

Qui, accanto alla catena montuosa del Sangre de Cristo, hanno affitato un ranch, una cupola geodetica. In un’intervista rilasciata a High Country New, Logue ha dichiarato: «Le cupole [di roccia] sono funky e cool e un po’ contro lo status quo, e aiutano il pianeta. Sono strane ma utili, che è l’essenza del queer». Quindi l’hanno comprato e hanno creato il Tenacious Unicorn Ranch, una comunità di allevatrici e allevatori transgender antifascistə di alpaca, ma anche amanti delle armi.

Nonostante conoscessero già le sfide finanziarie, fisiche ed emotive della gestione di un ranch di successo, non avevano però messo in conto che la zona in cui si erano trasferitə fosse diventata un’esplosione del conservatorismo di destra, che non avrebbe tollerato un ranch con politiche ecologiche, antirazziste e inclusive di genere.

Invece di ritirarsi, la dozzina di membri presenti ha affermato il suo diritto di esistere. Si è armata e ha iniziato a comunicare con la comunità del posto sviluppando rapidamente una reputazione locale che ha attirato l’interesse di altri progressisti rurali locali. In questo modo hanno mostrato come le comunità queer possano prosperare. «Apparteniamo a questo posto – ha affermato Logue – Le persone queer stanno rivendicando i propri spazi anche nella campagna».

Nel ranch coesistono varie ideologie: un muro mostra preziose armi da fuoco – il fucile di Bonnie, uno Springfield AR-15, due fucili calibro 12 e un fucile da 22 – e le bandiere per The Iron Front, il simbolo anti-nazista utilizzato dai gruppi paramilitari degli anni ’30, che ora simboleggia l’antifascismo e l’orgoglio intersezionale. Ci sono poi bandiere del Pride a strisce colorate che celebrano l’asessualità, l’identità agender, il lesbismo e le altre identità di genere non binarie.

La comunità deve scontrarsi con le milizie di estrema destra che poco tollerano il ranch. A tal proposito Logue ha aggiunto che trasferirsi in quel posto «presupponeva il possesso di armi, non è attraverso parole dure e violenza che sconfiggi il fascismo. È attraverso la costruzione di una comunità, ma solo se riesci a rimanere in vita abbastanza a lungo da farlo. Ciò significa che devi essere armato, perché i fascisti sono armati, sempre». Un binomio davvero curioso quello di pacifismo ed armi che tuttavia poco sorprende se solo si pensa al continuo dualismo presente negli Stati Uniti.