«Fr**io di me**a, chec**ina»: adolescenti riempiono di sputi l’auto di un 26enne

Sabato scorso, un 26enne di Bugherio, in provincia di Monza e Brianza, è stato vittima di alcuni insulti omofobi ai quali, in sua assenza, è seguita la vandalizzazione della sua automobile. La sua colpa è quella di aver parcheggiato in un posto sgradito ad alcuni ragazzi attorno ai 16-17 anni, che stavano giocando a pallone in via Santa Caterina. «Chec**ina», «Fr**io di me**a», «femminuccia»: sono questi alcuni degli epiteti che sono stati rivolti a Danilo mentre si allontanava dal parcheggio e ai quali non ha risposto se non con uno sguardo di disappunto.

Tornando all’auto, il ragazzo ha trovato l’amara sorpresa: un tergicristallo rotto e diversi sputi sulla propria auto, sulla quale è presente uno sticker che raffigura una famiglia composta da due uomini e tre gatti. Danilo ha registrato un video che ha pubblicato su Facebook per denunciare l’accaduto.

A MonzaToday, il 26enne ha dichiarato che alcuni anni fa, quando era ancora minorenne, è stato vittima di un’aggressione fisica di stampo omofobico a pochi metri di distanza dall’accaduto. «Passeggiavo e sono stato accerchiato da cinque ragazzi che all’epoca conoscevo. Sono stato insultato e preso a calci e pugni – racconta – Poi a 19 anni ho deciso di non vivere più nell’ombra perché era troppo. Quando raggiungi il limite, sei pieno non riesci più a sorridere e c’è qualcosa che deve uscire come una mina inesplosa, è il momento di fare coming out».

Il consigliere Marco Fumagalli ha espresso solidarietà alla vittima: «L’intolleranza, la discriminazione, l’omofobia e il disagio sociale si alimentano dentro le difficoltà, l’assenza di educazione e attenzione a ciò che non è uguale a noi, fa sempre più paura. Grave che ragazzi in età adolescenziale abbiano dentro tanta rabbia e cattiveria e nessun timore a manifestarla». L’esponente del Movimento 5 Stelle ricorda che il proprio partito «ha presentato una proposta di legge intitolata “Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”», invitando la propria regione a «sanare questo grave vuoto normativo e deve uscire dalla vergognosa e becera spirale di risentimento e di discriminazione nei confronti di chi considera ingiustificabilmente diverso».