Castelfranco Veneto, consigliere accusa: «vicesindaca si è rifiutata di celebrare un’unione civile»

Un matrimonio difficile da celebrare. È quanto sarebbe accaduto al Comune di Castelfranco Veneto, dove la vicesindaca Marica Galante, che detiene la delega per la celebrazione delle unioni civili, è finita sotto accusa da parte dell’opposizione per aver dato forfait alle nozze tra due uomini, venendo sostituita dall’assessore Gianfranco Giovine.

Come riporta Il Gazzettino, la coppia, proveniente da un paese vicino, si sarebbe recata nei giorni precedenti in Comune per il disbrigo delle pratiche necessarie alla celebrazione dell’unione fissata, appunto, per il 10 Giugno. Quanto accaduto successivamente viene raccontato dal capogruppo di opposizione Sebastiano Sartoretto, che parla di «Una data che mi risulta non avesse alcun limite e che le persone interessate da questa unione civile si fossero dette anche pronte a spostare qualora vi fosse stato un impedimento da parte della delegata. A me risulta che quest’ultima si sia rifiutata di celebrare l’unione civile e che, in seguito a questo, gli uffici abbiano affidato la cerimonia ad un altro assessore».

Castelfranco non è purtroppo nuovo a questo genere di polemiche. Come ricorda l’avvocato Sartoretto, già nel 2016 il sindaco di centrodestra Stefano Marcon dichiarò in una seduta del consiglio comunale che avrebbe celebrato tali unioni con il lutto al braccio. «All’epoca ci fu una discussione e io dissi che avrei celebrato le unioni civili con il lutto al braccio ma mai che mi sarei rifiutato di farlo – afferma oggi lo stesso sindaco – Avevo delle riserve su una discussione che era andata oltre ai rapporti di vita tra le persone ma mai mi sono permesso di dire che mi sarei rifiutato di celebrare».

Ciò che il capogruppo di opposizione auspica, e noi con lui, è che nel prossimo consiglio comunale tale situazione verrà chiarita affinché questi accadimenti non si ripetano più a distanza di 5 anni dalla conquista di un diritto di civiltà. Nel frattempo Marcon ha annunciato di essersi rivolto alla Procura per tutelare l’immagine della vicesindaca e dell’assessore che l’ha sostituita, oltre a quella della città: «Ho già inoltrato l’interpellanza per ogni valutazione del caso».