Storia di un poliamore: l’intervista a una “troppia”

C’è un fenomeno sociale che sta tenendo banco nei salotti social, in questi ultimi tempi: il poliamore. Come in tutte le situazioni atipiche per il comune pensiero, si sono formate due fazioni contrapposte, ognuna con le sue ragioni. Mentre da un lato abbiamo, infatti, i conservatori, per i quali è impossibile amare più di una persona alla volta e per i quali tutto il resto sarebbe solo sesso fine a se stesso, dall’altro abbiamo coloro che accettano o hanno abbracciato la filosofia antimonogamista e aprono il loro cuore a più di un partner.

Ma cos’è il poliamore? Come suggerisce il nome, è un tipo di relazione affettiva in cui è possibile avere interazioni di diverso grado e genere con più persone diverse. Rientrano, quindi, nella categoria tutte le situazioni in cui ci si distacca dalla convenzione sociale che vuole l’essere umano monogamo, come ad esempio coppie aperte, “troppie”, famiglie allargate poliamorose e anarchici sentimentali.

Caratteristica principale delle relazioni poliamorose è la sincerità. È importantissimo, infatti, che il rapporto sia il più aperto ed onesto possibile, in modo da non calpestare i sentimenti o le necessità di ogni elemento coinvolto. Ciò è in aperto contrasto con il tradimento; una volta che tutti i partner sono consapevoli di quel che accade e lo accettano, infatti, non viene più minata la fiducia reciproca e si perde quindi la mancanza di rispetto che si avrebbe nelle relazioni monogame in presenza di un amante.

Il nostro Roserade è andato a caccia di “troppie” (termine coniato per indicare una “coppia” sentimentale formata da tre persone) su Twitter e ha trovato un caso di poliamore consolidato. Infatti, sebbene inizialmente la loro storia sia stata accettata con difficoltà a casa di uno di loro, ora a distanza di un anno vanno a pranzo da sua madre tutti e tre assieme. È proprio lui a risponderci, togliendoci qualche curiosità.

 

L’intervista

Roserade: Ciao ragazzi, ci piacerebbe scrivere un articolo riguardante il poliamore e la situazione di troppia. Vi piacerebbe aiutarci rispondendo a qualche domanda?

Intervistato: Ciao! Che tipo di domande avreste?

R: Domande semplici. Per esempio: avete mai pensato alla vecchiaia tutti e tre insieme? 

I: Io posso parlare solo per me chiaramente. Per ora parlare di vecchiaia assieme è decisamente prematuro, stiamo assieme da un anno. È una cosa abbastanza nuova per tutti e navighiamo un po’ a vista.

R:Chi si è accorto per primo che non era solo sesso a tre, ma un sentimento diverso? Curiosità che chiunque si pone, ma si vergogna a chiedere.

I: Siamo tre persone diverse con caratteri diversi. Ognuno si accorge dei propri sentimenti e li manifesta secondo le proprie modalità e i propri tempi. Di sicuro ci siamo accorti tutti assieme che volevamo frequentarci a lungo nel tempo.

R: Immagino trovi anche prematuro parlare di unioni civili. Là sarebbe un po’ un macello, visto che uno dei tre verrebbe necessariamente tagliato fuori, per la legge. 

I: È parecchio prematuro. Non sarebbe un problema, conosco altre relazioni a tre in cui l’unione civile è stata fatta solo da due. Più che altro fatte per comodità, stando assieme da tanti anni non sentivano la necessità di formalizzare il rapporto. La vedo un po’ così anch’io, non sento il bisogno dell’abito bianco a meno che non sia per garantire una sicurezza al partner. Gli anelli ce li possiamo scambiare lo stesso.

R: Credo che nel vostro rapporto, per forza di cose, la gelosia sia off-limits. Quello che mi chiedo è, invece, se capiti mai di preferire la compagnia di uno piuttosto che dell’altro sia a letto che per chiacchierare.

I: Le domande sul letto sono un po’ personali per parlarne con Ambra (ride, ndr).

 

E ora tocca a voi. Che ne pensate del poliamore?

Roserade

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