Viaggiare friendly: 5 mete LGBT emergenti da visitare nel 2019

Come promesso, ecco il secondo capitolo dedicato alle mete in rampa di lancio o ancora pochissimo conosciute per quanto riguarda il turismo LGBT.

Per chi si fosse perso la puntata precedente sulle destinazioni evergreen la può trovare qui.

Quest’oggi abbiamo scelto altre 5 località in 5 diversi continenti, lontanissime tra loro da (quasi) ogni punto di vista, eppure accomunate da grande apertura e attenzione all’inclusività: alcune sono grandi capitali già note per le loro attrattive storiche, culturali o paesaggistiche, ma non mancano le piccole perle nascoste negli angoli più impensabili del nostro pianeta.

Siete pronti a partire?

Reykjavík

La capitale più settentrionale del pianeta è anche una delle più moderne e progressiste, nonostante le piccole dimensioni e la posizione isolata. Nel 2009 l’Islanda è diventata la prima nazione al mondo ad eleggere un premier apertamente omosessuale, Jóhanna Sigurðardóttir, sotto il cui governo è stato legalizzato il matrimonio egualitario circa un anno più tardi (le unioni civili erano invece in vigore già dal 1996, mentre adozione e fecondazione in vitro dal 2006). Nel 2015 è arrivato anche il benestare del clero islandese per celebrare in chiesa ogni tipo di matrimonio. Insomma, che volere di più? Il Pride di Reykjavik, vivace e colorato come le casette della capitale, richiama ogni estate una folla enorme, fino a 100 mila persone – quasi quanto la popolazione della città stessa, ed un terzo dell’intera Islanda! Un ottimo pretesto per visitare la meravigliosa terra di ghiaccio e fuoco, nel periodo dell’anno in cui il sole scende sotto l’orizzonte solamente per pochissime ore.

Città del Capo

Una delle tre capitali del Sudafrica, per l’esattezza quella legislativa, Città del Capo è anche la principale meta turistica del paese grazie alla fortunatissima posizione geografica: adagiata ai piedi dell’inconfondibile Table Mountain – montagna dalla sommità completamente piatta, da cui il curioso nome – e bagnata dall’Oceano Atlantico, Cape Town è un’autentica mecca per gli sport acquatici, benedetta dal clima mite e dalla natura spettacolare della penisola del Capo di Buona Speranza. E se Sandy Bay si aggiudica la palma di spiaggia più frequentata dal popolo LGBT e dai nudisti in generale, De Waterkant è invece il quartiere gay della movida notturna, costellato di bar, ristoranti e club alla moda. Il Pride cittadino, il più antico del continente africano dopo quello di Johannesburg, si tiene ogni anno nel cuore dell’estate… ovvero a fine febbraio, trovandoci nell’emisfero australe: un’ottima occasione per sfuggire ai rigori del nostro inverno!

Tokyo

Il Giappone è un irresistibile mix di tradizione e modernità, ormai sempre più aperto al mondo dopo secoli d’isolamento geografico e culturale. La capitale Tokyo, cuore pulsante dell’area metropolitana più popolosa al mondo, incarna perfettamente il fascino e le contraddizioni del Sol Levante: templi silenziosi e grattacieli futuristici, spesso gli uni accanto agli altri in un continuo contrasto che, come yin e yang, si risolve comunque in armonia. I locali gay sono moltissimi, quasi tutti concentrati nel quartiere di Ni-chōme, una delle aree dello scintillante distretto di Shinjuku, che ne ospita circa 300 – l’area a più alta concentrazione arcobaleno dell’intero pianeta! Tra gli eventi spiccano il Rainbow Reel Tokyo, festival cinematografico LGBT che si tiene a luglio, e soprattutto il Rainbow Pride, la grande parata primaverile che va in scena durante le festività nazionali della Golden Week, a cavallo tra aprile e maggio.

Buenos Aires

L’Argentina è di gran lunga il paese sudamericano più evoluto in termini di diritti LGBT, avendo approvato matrimonio egualitario e adozioni già nel 2010 – prima di molte nazioni solitamente considerate più avanzate, tra cui USA, Germania e Francia. La patria del tango dispone inoltre di una delle migliori e più complete legislazioni al mondo sui diritti transgender, in netta controtendenza con la forte impronta cattolica presente in America Latina.
Al contrario di altre città esplorate in precedenza, a Buenos Aires la movida gay non si concentra in un’area specifica, ma si distribuisce equamente tra diversi quartieri, fianco a fianco con locali delle tipologie più svariate. La Marcha del Orgullo Gay, ovvero il Pride, riempie le strade della capitale ogni novembre, affiancata nello stesso periodo dal Queer Tango Festival, manifestazione che vuole rompere i tradizionali codici eterosessisti e machisti del ballo simbolo del paese.

 

Queenstown

L’unica meta della nostra rassegna a non essere capitale nazionale e nettamente la più piccola in termini di popolazione, con appena 15 mila abitanti. Se vi state chiedendo dove sia, vi diamo un indizio: è uno degli insediamenti più meridionali dell’intero globo terrestre! Queenstown si trova infatti sull’isola sud della Nuova Zelanda, incastonata tra le cime innevate delle Alpi Meridionali e le acque cristalline del Lago Wakatipu, in uno scenario naturale da sogno: non è un caso che molte riprese della saga cinematografica de Il Signore degli Anelli siano state effettuate nei dintorni della cittadina. Una terra incontaminata che vive di turismo e avventure all’aria aperta, la cui filosofia ha sposato l’inclusività per originare la Gay Ski Week, pittoresca settimana sulle piste da sci a tinte rainbow che ogni anno chiude degnamente la (loro!) stagione invernale, tra agosto e settembre.

 

Ubik

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