Rainbow Arcade: a Berlino un’esposizione celebra i 33 anni di gaming LGBTQ

Si chiama Birdo, fa parte dell’universo di Mario, ed è un personaggio maschile che vuole essere femmina. Ecco uno dei personaggi che verranno presentati nell’esposizione “Rainbow Arcade: Queer Gaming History 1985-2018” del Schwules Museum di Berlino.

Birdo

Birdo (in italiano Strutzi) è solo uno tra le centinaia di nomi presenti in questa rassegna che, letteralmente, colore per colore ci fa esplorare ogni singola sfumatura dei trentatre anni di storia queer videoludica. Si passa infatti da titoli giocabili, a interviste agli autori, fino alle fan art e a vere e proprie Pride Parade all’interno di videogame MMORPG e episodi di attacchi omofobi all’interno di giochi sparatutto online, come quello degli “eliminatori di gay” su Fallout 76.

Sono passati più di 30 anni, infatti, dai primi titoli videoludici con protagonisti appartenenti alla comunità arcobaleno e, come già nel mondo dei fumetti, la nostra è ormai una realtà ben inserita anche nel contesto narrativo degli universi dei videogame.

Si passa, infatti dalla detective lesbica Tracker McDyke di Casper in the Castro del 1989 impegnata ad indagare sulla scomparsa della sua amica drag queen, al Leonardo da Vinci miglior amico di Ezio Auditore, protagonista di Assassin’s Creed: Brotherhood del 2010, passando per videogiochi fantasy, come Final Fantasy IX del 2000 con personaggi non-binary (Quina Queen), a titoli d’azione, come Metal Gear Solid 3, con personaggi gay e bisex al loro interno (Major Raikov e Volgin), fino ad arrivare ai giochi di simulazione con la possibilità di matrimoni dello stesso sesso, come The Sims.

Metal Gear Solid 3

Insomma, titoli per ogni gusto, in quest’esposizione, paradiso dei gaymer, che resterà attiva fino al 13 maggio.

Roserade

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