In seguito all’ultima esperienza alle Elezioni Europee, in cui CasaPound ha raggiunto un misero 0,33%, Gianluca Iannone ha dichiarato che l’esperienza partitica ed elettorale finisce qui. Un po’ come dire “Questo gioco non mi diverte più” quando si sta perdendo.
Ma non gioite troppo presto, per Iannone «sarà un’occasione per tornare a investire tempo ed energie nella formazione militante». Dobbiamo quindi aspettarci nuove ronde di gente di estrema destra nelle città, in particolar modo in quelle in cui l’ex partito ha vinto nelle realtà locali o in quelle in cui è presente una delle 140 sedi distribuite su tutto il territorio nazionale.
Chi fosse preoccupato, invece, che questo ritiro dalle scene politiche possa far desistere CasaPound dall’esprimersi sugli scenari economici e politici, può essere tranquillizzato dalle parole di Iannone: « «Tale decisione non significa che CasaPound intenda disertare la battaglia sovranista e identitaria».
Cambia il vestito, ma l’unica cosa che è veramente cambiata è la non candidatura alle prossime elezioni. Non cambia l’occupazione abusiva dello stabile nel centro di Roma, che per il ministro Matteo Salvini non è una priorità. A tal proprosito la scrittrice anti-fascista Michela Murgia ha lanciato una petizione per richiederne lo sgombero.
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