Baby George studierà danza e la conduttrice Lara Spencer se la ride

Finite le vacanze è tempo per tutti di tornare a scuola, royal baby inclusi. Ha fatto il giro del mondo, la notizia che Baby George, primogenito dell’erede al trono britannico William, tornerà il 5 settembre tra i banchi della Thomas Battersea School, dove, accanto alla storia e alle lingue, frequenterà una lezione di balletto di 35 minuti a settimana.

La passione per la danza sembrerebbe essere nata seguendo la sorellina minore Charlotte, già affezionata alla disciplina. Un amore come un altro, soprattutto tenendo conto della tenera età del piccolo George, che ha fatto, però, scoppiare una polemica tanto inutile quanto anacronistica.

Nella celebre trasmissione Good Morning, America, la presentatrice Lara Spencer, ironizza sulla scelta del principino di seguire un corso di danza, lasciandosi andare a risatine che hanno fatto intuire che il problema non fosse la mole di studio dietro questo percorso, ma il genere del bambino. Il balletto, insomma non sarebbe una passione per ragazzi, ma un’arte riservata alle donne.

La risposta dal mondo della danza non ha tardato ad arrivare. Dal Vail Dance Festival al San Francisco Ballet, passando per ballerini di fama internazionale come Ashley Bouder o l’italiano Roberto Bolle hanno sottolineato quanto quello che la Spencer ha detto fosse dovuto a pregiudizi maschilisti e ignoranti.

Le scuse della conduttrice sono arrivate su Instagram nella didascalia di una foto di un campo di lavanda, nella quale possiamo leggere anche l’augurio che il principino possa essere libero di seguire ogni sua passione. Scuse dal sapore di buongiornissimo caffè, tanto che i commenti sotto la foto chiedevano un maggior coinvolgimenti della giornalista, ma pur sempre scuse.

Tutto bene quel che finisce bene, quindi. Come già sottolineato più volte dalla famiglia reale, il piccolo George e i suoi fratelli saranno supportati dai genitori in ogni loro scelta e le scuse che meritava il principino sono arrivate, ma l’episodio ci insegna quanto gli ideali maschilisti e la mascolinità tossica possano colpire tutti, nessuno escluso.

 

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