Tosi contro Fontana: «Politiche per la famiglia e aperture civili viaggiano insieme»

Non c’è pace per Lorenzo Fontana – noto deputato leghista, nonché Ministro della famiglia e per gli affari europei nel precedente governo Conte I – da più parti criticato riguardo alle dichiarazioni, piuttosto infelici, rilasciate in merito alla presenza di omosessuali nel nuovo governo di marca PD-M5S-LeU. L’ultimo ad aggiungersi, con un tweet di poche ore fa, è stato un ex compagno di partito di Fontana, Flavio Tosi:

Tosi, concittadino di Fontana e sindaco di Verona dal 2007 al 2017, sembra sempre più lontano dalle idee dei suoi vecchi compagni di casacca, dopo l’espulsione dal partito di Salvini avvenuta nel 2015: pur rimanendo ancorato ad un liberalismo di centrodestra, è infatti convinto che una massima parte del suo elettorato sia stanca di omofobia ed oscurantismo, specificando poi che i diritti gay e quelli della cosiddetta famiglia tradizionale non siano affatto in contrasto, ma che anzi i secondi siano rafforzati dai primi poiché «politiche per la famiglia e aperture civili viaggiano insieme».

Dichiarazioni forse (piacevolmente) spiazzanti per chi ricorda il Tosi leghista di ferro, anche se lui stesso tiene a ricordare come avesse già «ratificato le unioni civili nella mia città prima della legge Cirinnà» durante il suo mandato da sindaco, criticando al contempo anche lo «sterile sovranismo» del suo ex partito, che a suo dire porterebbe solo ad un dannoso isolamento.

Ad ulteriore conferma di quanto sia profonda la rottura col Carroccio, gli altri due tweet all’arsenico di ieri, in cui sottolinea la surreale incoerenza di Salvini riguardo alla crisi di governo.

 

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