Disinformazione: «Cagliari, ragazzo picchia a sangue un coetaneo perché gay»

Da ieri sera è virale sui principali social, da Facebook a Instagram, un video con delle immagini molto violente, in cui un ragazzo picchia un suo coetaneo fino a provocargli la fuoriuscita del sangue dal naso, con la dicitura: «Cagliari, ragazzo picchia a sangue un coetaneo perché gay». Ma quello che sembrerebbe essere l’ennesimo caso di omofobia di questo inizio autunno, non è altro che disinformazione.

Il video choc

Cerchiamo di ricostruire insieme cos’è successo. Ieri una donna della provincia di Napoli ha pubblicato il video choc, in cui per l’appunto avveniva il pestaggio di un ragazzo spaurito da parte di un altro ragazzo molto aggressivo. Quest’ultimo parla con una forte cadenza e, da una prima ricostruzione, sembra dire «vieni qua, gay» mentre tenta di afferrarlo per sferrargli un pugno. Attorno ci sono diversi ragazzi e ragazze molto giovani, che si limitano ad assistere alla scena senza intervenire, compreso colui che sta registrando il filmato. L’utente che ha condiviso il post scrive, in modo sgrammaticato, delle righe in cui dà per assodato che la vittima di quell’aggressione sia gay e il motivo alla base della violenza sia l’omofobia.



A dare risalto alla notizia è il popolare sito di gossip Bitchy, che parla di omofobia nel titolo, per poi aggiungere l’aggettivo “presunta” nel corpo dell’articolo. Ci sono però diversi aspetti che non vengono chiariti. Delle 5 W del giornalismo ce ne sono davvero poche, tant’è che il video è evidentemente girato in estate ma non si sa quando, il luogo (Cagliari) viene identificato in un secondo momento dopo che inizialmente viene indicata la Campania, non si hanno informazioni sui protagonisti né sulle effettive motivazioni di quell’orrendo gesto.

Il video è comunque molto forte ed è impossibile non avere un’immediata reazione, così come non viene da dubitare che si tratti di omofobia, sia per l’ordinarietà di questi vili attacchi che per il fatto che l’aggredito appare piuttosto impaurito e indifeso, avendo una reazione che incarna lo stereotipo del ragazzo gay. Nel giro di pochi minuti il video è virale, numerose pagine e persone lo pubblicano con l’etichetta dell’omofobia e, nonostante Facebook censuri alcuni post per via della violenza delle immagini, diversi utenti continuano a ripubblicare quel filmato. Questa mattina la notizia è stata rilanciata da altre testate LGBT e locali.

Debunking

In mezzo a fiumi di messaggi di persone indignate per quelle immagini, iniziano però ad apparire delle segnalazioni di amici e conoscenti delle persone che compaiono nel video, che avvertono che non si tratta di omofobia. Il ragazzo aggredito sarebbe infatti fidanzato con una ragazza e, anche ammesso che non fosse eterosessuale, non ha fatto coming out e (da quanto ci riporta Anna, una ragazza che conosce entrambi i ragazzi) non gradisce che il video in cui viene picchiato venga diffuso sui social (motivo per cui non lo riportiamo in questo articolo).

«Se si ascolta attentamente il video – fa notare Anna – il ragazzo che aggredisce non dice “vieni qua, gay”, ma “vieni qua, vieni”. Tutto ciò è accaduto tre mesi fa, ora i due ragazzi hanno risolto, dato che si conoscevano da tempo e sono amici. Hanno espressamente chiesto di non pubblicare il video, anche perché sono presenti altre persone minorenni».



Anna ci spiega poi le motivazioni di quell’orribile aggressione e come il video è arrivato sui social: «È stato un litigio per un gesto poco corretto della vittima nei confroni della persona che l’aggressore nomina nel video, vale a dire la fidanzata di quest’ultimo. Il filmato è stato registrato da un altro amico e lo ha inviato in una chat privata. Si presume che qualcuno che voleva fare un torto all’aggressore l’abbia mandato a qualche pagina, che poi lo ha pubblicato».

Le chiediamo, infine, se qualcuno ha condannato il gesto. «Io non ero personalmente presente – spiega Anna – tutti noi amici non siamo d’accordo con ciò che ha fatto l’aggressore, infatti qualcuno gli ha detto che non andava bene. Comunque ora i due ragazzi sono in rapporti di pace».

Sebbene l’aggressione resti un atto da condannare senza se e senza ma, ingiustificabile da qualsiasi motivazione, non si tratterebbe dunque di omofobia e la diffusione del video non ha di certo aiutato la vittima, che sta cercando in tutti i modi di fermare la diffusione di quelle immagini. Ci auguriamo, a prescindere dall’orientamento sessuale delle persone coinvolte, di non vedere più scene del genere e di non inciampare nella stessa trappola dei detrattori dei diritti LGBT: le fake news e la disinformazione.



Ultimi aggiornamenti

Secondo quanto riportato da L’Unione Sarda, la polizia postale si è già interessata al caso e ha accertato le motivazioni dell’aggressione, che sono le stesse emerse dalle testimonianze che abbiamo riportato sopra. Il quotidiano aggiunge che non è stata fatta alcuna denuncia e che si sta cercando di risalire a chi abbia fatto circolare il video, montandoci sopra una storia del tutto inventata.

 

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6 thoughts on “Disinformazione: «Cagliari, ragazzo picchia a sangue un coetaneo perché gay»

  1. Io penso che il ragazzo abbia sbagliato a non denunciare l’aggressore queste immagini di violenza nn si dovrebbero mai vedere video mi ha spezzato il cuore perché il ragazzo non si difende e chiede scusa ma quello che mi sembra strano che dice cos’è successo come se nn sapesse il perché viene picchiato

  2. Ma come si fa a dire che non è gay? Ma dai un po’ di serietà. Si capisce da come è vestito, pure l’aggressore sembra esserlo e questa storia inventata per paura del coming out è davvero triste. Se c’è ancora il terrore di nascondere l’evidenza dobbiamo interrogarci su come siamo arretrati.

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