Foto: Rietinvetrina.it

Rieti, la consigliera di centrodestra associa il Pride alla pedofilia

La notizia odierna della candidatura di Rieti ad ospitare il prossimo Lazio Pride non è piaciuta alla consigliera di maggioranza Letizia Rosati, che senza pensarci troppo scrive sulla propria pagina Facebook un concentrato di omofobia e disinformazione, in cui colloca la pedofilia all’interno degli obiettivi della storica manifestazione LGBT tra la gestazione per altri – chiamata volgarmente “utero in affitto” – e il poliamore.

Il mondo Lgbt è contro i miei valori perché nega il dato biologico da cui deriva l’identità delle persone e soprattutto i diritti dei bambini che vengono strumentalizzati a scopi di cui non si parla mai a sufficienza. Utero in affitto, sdoganamento della pedofilia, poliamore sono gli obiettivi da raggiungere. Rassicuro pertanto che tale candidatura non è stata promossa dal Comune.

Il post della consigliera eletta in una lista di centrodestra ha provocato indignazione sui social e tra gli esponendi dell’opposizione. Il capogruppo cittadino del PD ha replicato «Accostare un reato grave e ripugnante come la pedofilia all’omosessualità non può passare sotto silenzio e all’alba del 2020 non può essere assolutamente tollerato e accettato da una comunità civile e tollerante come quella reatina». La segreteria di Possibile chiede le dimissioni: Sono affermazioni che calpestano i diritti e la dignità delle persone LGBTI e per questi motivi chiediamo le dimissioni della Consigliera ed invitiamo il Comune non solo a prendere le distanze di quanto affermato ma a patrocinare e sostenere la candidatura della città».

Le richieste di dimissioni sono arrivate da numerose associazioni e movimenti locali. Ma alle forti polemiche, Rosati ha replicato con un nuovo post, in cui non fa alcun passo indietro, ma parla di strumentalizzazione politica:

Tengo a precisare, innanzitutto, che le mie dichiarazioni oggetto di polemica rappresentano esclusivamente una posizione personale e nulla hanno a che vedere con l’Amministrazione comunale. Preciso, altresì, di essere stata fraintesa e strumentalizzata poiché mai avrei potuto innescare un automatismo tra l’omosessualità, di cui infatti non ho parlato, ed una pratica orrenda e penalmente rilevante come la pedofilia. Mi spiace per coloro che si sono sentiti offesi nella propria sensibilità; non era certo nelle mie intenzioni. Chiunque mi conosce sa che ho sempre manifestato il medesimo rispetto e considerazione per qualsiasi persona, senza distinzioni di orientamento sessuale, di razza o di religione. Restano saldi i miei principi che mi vedono da sempre sostenitrice della famiglia naturale come, peraltro, sancito dalla Costituzione Italiana.

Il post della consigliera, pieno di contraddizioni rispetto al precedente, non ha calmato gli animi. Ci si aspetta a questo punto una presa di posizione da parte della Giunta comunale di Rieti.

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