A marzo, durante la fase acuta della pandemia di Covid-19, la signora Carmen Romero e altri abitanti di Aguilar de la Frontera, paese dell’Andalusia, hanno cucito mascherine per collaborare alla lotta contro il virus. Il loro aiuto divenuto non più indispensabile ha fatto sì che si dedicassero a qualcos’altro ed infatti all’inizio di questa settimana hanno terminato di creare all’uncinetto una bandiera arcobaleno lunga più di 50 metri, che è stata esposta lungo una strada del loro comune.
A far conoscere questa bella iniziativa, volta a celebrare il mese del Pride, è Pablo de la Rosa, figlio di una delle 13 donne che ha collaborato alla realizzazione di questa opera. Sul suo profilo Twitter, Pablo scrive «Mia madre insieme ad altre 11 donne ha trascorso tre mesi a cucire una bandiera LGBT per coprire una strada», per poi commentare più tardi «Dio, non pensavo che questo avrebbe avuto un tale impatto. Io e mia madre ci siamo divertiti a leggere tutti i commenti, grazie mille a tutti».
Il giovane ha inoltre dichiarato al giornale spagnolo El País: «Pensavo fosse qualcosa che sarebbe rimasto tra noi cittadini… La mia intenzione era quella di valorizzare il lavoro dei volontari e quello di mia madre».
Dios, no pensaba que esto iba a tener tanta repercusión, mi madre y yo llevamos un buen rato leyendo todos los comentarios, muchísimas gracias a todos sois un amor!!!! ♥️♥️♥️
— Regular Pablito (@dlarosaz) June 20, 2020
L’idea di dar vita a questa iniziativa proviene direttamente dal municipio e precisamente da Carmen Zurera, consigliera per l’uguaglianza ed il benessere, la quale ha partecipato in modo diretto alla realizzazione della bandiera per portare alla luce le discriminazioni subite dalla comunità LGBT+.
La donna spiega che i volontari dell’associazione Poley Fibromyalgia di Aguilar si sono coordinati attraverso un gruppo WhatsApp, e il tutto è costato soltanto 600 euro, pagati dal concistoro, in materiali. Ogni donna ha realizzato una striscia del colore che le era stato assegnato, per poi unirle tutte insieme alla fine.
I legami all’uncinetto fungono da metafora dell’intenzione del comune di unire generazioni diverse. «La leggenda del filo rosso spiega come siamo tutti collegati in qualche modo – spiega la consigliera – e lavorare a maglia in questi mesi mi ha collegato a mia nonna, che è stata quella che mi ha insegnato a lavorare all’uncinetto».
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