Non lontano dalle mura Est di Dublino, si trova Fairview Park, casa di una statua che ha causato controversie dal giorno in cui è stata eretta nel 1951. Il monumento immortala Seán Russell, generale dell’IRA, un eroe della guerra di Indipendenza, con un eredità controversa, morì nel 1940 a bordo di una nave militare tedesca, di ritorno da una missione diplomatica che avrebbe sancito un alleanza tra l’Irlanda fresca di indipendenza e la Germania Nazista.
Nonostante riguardo ai suoi rapporti con la Germania del tempo Russell si è sempre espresso in termini machiavellici «il nemico del mio nemico (il Regno Unito) è mio amico», gli abitanti di Dublino non hanno mai avuto un buon rapporto con la statua. Nel corso degli anni è stata più volte decapita, deturpata, dipinta in nome di mille rivolte; l’ultima risale allo scorso 23 giugno: il piedistallo è stata dipinto in full rainbow, con anche le strisce nere e marroni a sostegno del movimento Black Lives Matter.
Nessuna organizzazione ha dichiarato la paternità del gesto che assume un forte significato politico; non solo di intolleranza verso possibili legami con il nazismo, il parco è già stato scena di proteste LGBTQIA+ nel 1982, quando sono partite le prime rivolte queer in Irlanda a seguito dell’omicidio di Declan Flynn. Questo assassino, commesso solo perché Flynn era omosessuale, ha permesso all’Irlanda di ottenere le primi leggi contro i crimini di odio.
La statua è stata ripulita dal sindaco di Dublino e il Concilio Cittadino si è espresso sull’importanza di mantenere i monumenti.
Sean Russell is all set for #GayPride2020 #seanrussell #graffiti pic.twitter.com/yzoYzWgfvr
— P Mac – Dublin (@pmacdublin) June 23, 2020
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