C’è chi pensa che Trump sia il presidente più gay friendly della storia degli USA (e lui sottoscrive)

In un allucinante video dei Log Cabin Republicans (il più grande gruppo di conservatori LGBT + negli Stati Uniti), l’ex funzionario Richard Grenell sostiene l’ardua tesi che Donald Trump sia il presidente che più abbia supportato gli omosessuali nella storia del Paese.

Grenell, che è stato uno dei pochissimi funzionari gay nell’amministrazione Trump, ha descritto l’attuale presidente come un alleato del movimento LGBT+, sebbene l’associazione GLAAD abbia contato ben 168 attacchi alle comunità arcobaleno da parte della sua amministrazione a partire dalla sua elezione. Ma per l’uomo che compare nel video – retwittato dallo stesso presidente degli Stati Uniti – non ci sono dubbi: «I gay non devono votare i Democratici, perché Donald Trump è il presidente più pro-gay nella storia americana».

Le ragioni esposte da Grenell a supporto di questa azzardata tesi sono la sua stessa nomina a direttore ad interim della National Intelligence e una presunta «campagna storica di Trump per depenalizzare l’omosessualità nel mondo», di cui si fa però fatica a trovare traccia se non in un comunicato iniziale.

A questo, potremmo aggiungerci anche il merchandising arcobaleno con la scritta “Make America Great Again” sul sito ufficiale del presidente; un rainbow washing spudorato, dato che lo stesso Trump ha tentato di cancellare importanti diritti per le persone transgender, come alcune tutele in ambito sanitario e la possibilità di arruolarsi nell’esercito mettendo a rischio 13700 posti di lavoro, oltre ad aver invitato il radiofonico Rush Limbaugh a non scusarsi per delle esternazioni omofobe nei confronti di Pete Buttigieg e a non aver ufficializzato il Pride Month 2020.