“Io sono, io voto”: 89 associazioni LGBT+ chiedono seggi inclusivi per le persone trans

«Le procedure di voto in base al sesso anagrafico espongono le persone trans* a un coming out forzato minandone la partecipazione alle urne, in contrasto con le disposizioni previste dall’art. 48 della nostra Costituzione». Con questa motivazione, l’Associazione Gruppo Trans si è resa promotrice di un appello rivolto alla Ministra degli Interni Luciana Lamorgese, al fine di «rendere più inclusivi, accessibili, rispettosi i seggi e le procedure di voto per le persone transgender e non binarie».

Nella lettera viene spiegato come siano «migliaia le persone aventi diritto al voto che in questo momento in Italia non sono in possesso di documenti conformi alla propria identità, e che sono costrette a un coming out forzato e pubblico in occasione di voto al seggio elettorale, ambiente spesso impreparato ad accoglierle». La scelta di collocarsi in fila rispetto al sesso anagrafico costringe «di fatto le persone transgender a violare la propria privacy e ad esporsi in contesti non protetti, con l’evidente risultato di comprometterne la partecipazione democratica
alla vita pubblica, ed esporle alla non remota possibilità di divenire bersaglio di discriminazioni».

In occasione del Referendum Costituzionale e consultazioni elettorali del 20 e 21 Settembre la campagna “Io Sono, Io Voto” è stata sottoscritta da ben 89 associazioni LGBT+ nazionali e ha dato vita a una raccolta firme «per ripensare le forme della partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica e per garantire tutela e inclusione nell’accesso al libero esercizio della democrazia». La petizione è disponibile su Change.org.