Francois Arnaud de “I Borgia” fa coming out come bisessuale

L’attore canadese Francois Arnaud, interprete di Cesare Borgia dal 2011 al 2013 nella miniserie TV “I Borgia”, ha fatto coming out come bisessuale in una Instagram story.

«La scorsa settimana stavo chiacchierando con amici di lavoro – racconta il 35enne – mentre parlavo di un viaggio che avevo fatto con un’ex ragazza, mi sono chiesto per la decimillesima volta come raccontare una storia del genere senza farla sembrare diversa da quella che è tutta la mia storia».

Arnaud, che ha anche partecipato ad altri progetti quali “Blindspot” e “UnREAL”, ha poi espresso le difficoltà che si trovano a vivere ogni giorno diversi uomini bisessuali, come lui.

«Sono sicuro che molti ragazzi bisessuali si sentano allo stesso modo – spiega l’attore – e finiscano per fare quello che ho fatto io: lasciare che le ipotesi di eterosessualità fatte da altre persone non siano corrette. Forse per paura di un’eccessiva condivisione. Con il pretesto della privacy, forse. Probabilmente perché la “mascolinità” è una valuta fragilissima, pronta a buttarsi al primo segno di vulnerabilità o differenza. O forse perché è davvero spaventoso rinunciare ai tuoi privilegi».

E, prima di augurare un buon “Bi Visibility Day” a tutti i suoi follower, ha aggiunto: «Il silenzio ha l’effetto perverso di perpetuare quegli stereotipi, rendere invisibili i bisessuali e portare le persone a dubitare che esistiamo. Non c’è da stupirsi che sia ancora un lavoro ingrato riconoscere la bisessualità senza entrare in lunghe spiegazioni. Quindi sì, le etichette sono frustranti e le parole imperfette. Ma mi sono sempre considerato bisessuale. Non confuso. Non sleale… Non invisibile. E senza vergogna».

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Sudbury cold/cold Sudbury

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#freeszfe Didn’t have a marker but wanted to post this in support of my friends in the Hungarian Film Academy and the University of Theatre and Film in Budapest. As we know, democracy is under siege in many places but the current political regime in Hungary has been particularly vicious in its attacks on intellectuals, artists and the education system. Universities should remain independent and should not be obliged to serve the interests and politics of the people in power. I was incredibly lucky to work in Hungary and with Hungarian filmmakers more than a few times over the past decade. I urge my peers who have benefitted from the wealth of talent and craftsmanship of Hungarians to speak up in defense of their freedom of thought, speech, education and creation. More info in bio

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Bearded boys.

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