Qualcuno deve morire: l’omosessualità negli anni ’50 nella nuova serie Netflix

“Qualcuno deve morire”: è questo il nome della nuova miniserie TV di Netflix uscita oggi, che pone l’attenzione sulla condizione omosessuale nella Spagna degli anni ’50, sotto piena dittatura franchista.

La serie segue la storia del giovane Gabino Falcon (interpretato da Alejandro Speitzer) il quale ritorna in Spagna, dopo essere stato 10 anni in Messico, per conoscere meglio Cayetana Almansa (interpretata da Ester Exposito), la figlia di un partner d’affari che, secondo i parenti, è la più idonea per diventare sua moglie.

Ma è qui che la situazione si complica: Gabino si presenta, infatti, nella sua città natale in compagnia di Lazaro (interpretato da Isaac Hernandez), un giovane ballerino messicano con cui ha già programmato un tour itinerante per tutta Europa e, con il quale, ha un forte legame romantico. Da quel momento il giovane Falcon dovrà affrontare i pregiudizi di una società fortemente conservatrice, come quella spagnola degli anni ’50, in cui gli omosessuali venivano considerati malati o pervertiti, oltre che venire isolati e rinchiusi.

La serie spiega il dramma interiore vissuto dal protagonista: da un lato, Gabino non sa come e se vivere liberamente il suo rapporto con Lazaro, mentre dall’altro verrà costretto a fingersi qualcosa che non è, per evitare di essere bersagliato dai parenti, i quali non sono assolutamente disposti a lasciare tutti i privilegi ottenuti, grazie alla loro condizione medio borghese.

Qualcuno deve morire: il trailer in italiano della nuova miniserie Netflix