Altro che ghosting, a volte ritornano: il fenomeno dello zombieing

Dopo mesi di inattività e assenza tornano alla carica: è il fenomeno dello zombieing con cui i contatti che pensavi morti tornano in vita. Quando pensavamo che il ghosting, la pratica con cui un potenziale flirt scompare da tutti i radar, fosse il non plus ultra della meschinità, Cosmopolitan ci mette in guardia da un’altra nuova tendenza. Come zombie ritornati dall’aldilà, infatti, alcuni contatti tornano sui loro passi per distruggere l’equilibrio che avevamo faticosamente creato con gelato e gatti.

Complici la noia da quarantena e la scarsa possibilità di movimento, non è raro che si rifacciano vivi flirt volutamente lasciati all’oblio di una chat non cancellata. Lo zombieing non è nient’altro che un ghosting 2.0, in cui non solo si scompare senza dare spiegazioni, ma si ricompare facendo finta di nulla. La pericolosità a livello emotivo di questo atteggiamento è presto detta: ci possiamo ricascare.

Gli zombie non sono quelli dei film di Romero, ma persone a cui eravamo interessati, con cui avevamo immaginato una storia. A farci vincere questa battaglia tra l’amor proprio e il desiderio di conquistare l’ambito premio, sarà il cervello. Ricordiamoci come ci siamo sentiti quando sono scomparsi, chiediamoci se vale la pena adottare un nuovo gatto per sanare l’eventuale nuova delusione. Perché lo zombie, è chiaro, una volta saziata la sua fame sparirà di nuovo.

Mettiamo dei paletti e accettiamo di perdonare l’atteggiamento a cui siamo dovuti sottostare solo a fronte di un effettivo pentimento. Durante lo zombieing il nostro flirt ha chiesto scusa a chiare lettere per la sua sparizione? Le scuse ci sembrano fondate? Sembra veramente costernato da tutto ciò? Se la risposta è sì a tutte e tre le domande, allora possiamo pensare di dare una seconda possibilità al morto vivente. Ricordiamoci, però, che ci ha trattato male ai primi appuntamenti, raramente cambierà modus operandi nella seconda manche. A volte ritornano, scriveva Stephen King, ma non è detto che dobbiamo riaccoglierli a braccia aperte.