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Chi ha il pene piccolo guadagna di più: lo dice uno studio

Secondo una ricerca condotta dal sito di e-commerce OnBuy.com, gli uomini con un pene piccolo guadagnano mediamente di più rispetto a quelli con un pene più grande. Per condurre quest’indagine, il sito ha intervistato 997 uomini in tutto il Regno Unito. Oltre a rispondere circa la lunghezza del pene, gli intervistati hanno anche indicato la professione svolta e lo stipendio che percepivano. Incrociando questi dati, i ricercatori hanno trovato una correlazione tra dimensioni del pene e stipendio.

Stando ai dati, ad avere lo stipendio più alto gli uomini con un pene lungo 3 pollici (7,62 cm) che guadagnano mediamente 58mila sterline l’anno. A seguire quelli con una lunghezza di 4 pollici (10,16 cm) che guadagnano 2,5 cm ma perdono 10mila sterline. Gli uomini con un pene di dimensioni superiori ai 20 cm, invece, guadagnano 27mila sterline, vale a dire meno della metà degli intervistati meno dotati.

Secondo la ricerca, inoltre, gli uomini con peni più piccoli avevano ottenuto anche più promozioni a lavoro. Si passa, infatti, dai 2,5 avanzamenti di livello negli ultimi 5 anni per gli uomini con un pene più piccolo, allo 0,5 per quelli con i peni più grandi.

Ad ogni professione il suo pene

L’indagine, inoltre, ha riscontrato come, a seconda della lunghezza del pene, variavano i posti di lavoro occupati. La maggior parte degli intervistati con misure più piccole è nel settore bancario o legale, mentre gli uomini con peni più grandi lavorano nel mondo dell’arte.

Chi ha il pene piccolo si impegna di più?

«Una possibile spiegazione – dice il sexpert Jack Devon a The Gay UK –  è che i ragazzi con peni più piccoli possono spesso sentirsi inadeguati, a causa delle pressioni dei media e del porno. Sentono, quindi, di dover rimediare in altri modi».

«Indipendentemente da ciò – rassicura – quando si tratta della dimensione del pene, non importa davvero cosa hai tra le gambe. Gli unici limiti per quello che accade in camera da letto sono il cervello e l’immaginazione».

Al di là dell’attendibilità dello studio, quello che emerge è un po’ ciò che credevano gli antichi greci, ovvero che «un pene piccolo e non eretto era simbolo di moderazione, una delle virtù principali alla base della concezione di mascolinità ideale», come ha spiegato in passato il professore di studi classici Andrew Lear, motivo per cui le statue greche non raffigurano degli uomini superdotati.