«Condanna a non meno di un anno e non più di tre anni di carcere in caso di istigazione o seduzione di un maschio per sodomia o immoralità e induzione o seduzione di un maschio o comunque una donna per commettere azioni illegali o immorali». Recita questo la legge che in Qatar punisce l’omosessualità con anche tre anni di carcere. Bisogna considerare inoltre che, per via della Sharia, è prevista persino la pena capitale per i musulmani omosessuali.
Eppure si dovrebbe far finta di essere felici e soddisfatti perché il Paese autorizzerà la presenza delle bandiere arcobaleno ai Mondiali di calcio del 2022. Ad annunciarlo un rappresentante della FIFA. Il compromesso fatto di bandierine e magliette colorate, che saranno ammesse negli 8 stadi in cui si giocherà il Mondiale, dovrebbe, almeno questo è lo scopo, mitigare le polemiche legate al fatto che l’omosessualità è ancora reato in Qatar.
«Sono una donna apertamente lesbica nel mondo del calcio, quindi questo è personalmente qualcosa alla quale sono molto vicina – ha detto all’Associated Press Joyce Cook, responsabile FIFA – Vedremo un cambiamento progressivo in tutti questi aspetti, con le bandiere arcobaleno e le magliette che saranno benvenute negli stadi. Questo è un dato di fatto. Hanno capito che questa è la nostra posizione». Bastassero delle bandierine arcobaleno il Qatar sarebbe un posto migliore, ma non è così. C’è solo più ipocrisia.
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