Il clima natalizio sembrerebbe non aver addolcito i cuori di alcuni esponenti della Chiesa. Molti di essi, infatti, hanno approfittato del poco tempo disponibile per le messe per tuonare contro le unioni civili e l’omosessualità. È il caso di don Salvatore, prete di una parrocchia di Barrafranca (Enna) che, durante la messa del 22 dicembre ha incentrato la sua omelia sui valori della famiglia tradizionale.
Il messaggio ai fedeli sembrava, dapprima, voler incoraggiare la parità di diritti. «La legge può cambiare certe cose – dice don Salvatore – Si può passare dal padre padrone ad avere gli stessi diritti, la pari dignità». Successivamente, però, il parroco si lascia andare a delle esternazioni palesemente omofobe. «La famiglia è fondata sull’unione di un uomo e di una donna», tuona il prete utilizzando l’ormai abusata espressione «ogni altro tipo di unione è contro natura». «Queste unioni sono contro natura – chiosa poi – Si vantano oggi di quello di cui dovrebbero vergognarsi».
«A Natale, con una pandemia in corso – scrive in un comunicato Arcigay Catania – don Salvatore non trova non trova ispirazione migliore che attaccare le nostre relazioni e i nostri affetti definendoli “contronatura”. La Chiesa ha diritto ad avere le proprie opinioni, ma sarebbe meglio che lasciasse perdere la natura. Altrimenti diventa molto chiaro chi è che dovrebbe vergognarsi».

33 anni, sotto l’ala protettrice di Big Pharma, vende droghe e veleni in legalità. Dispensa questi ultimi anche nel tempo libero tra una catfight e l’altra. Vive in Salento, dove si nutre di Stephen King, serie TV e Pokémon.
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