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Napoli, due aggressioni lesbofobiche in pochi giorni

Antinoo Arcigay Napoli ha denunciato sulle sue pagine social due episodi di lesbofobia avvenuti a distanza di pochi giorni nel napoletano.

Il primo, avvenuto ad Arzano, ha visto come protagoniste due ragazze, aggredite da un uomo che le aveva viste baciarsi in auto. «Eravamo in auto, nel solito vicoletto sotto casa e un signore si è avvicinato urlando contro di noi. – ha raccontato una delle vittime ad Arcigay – Mentre la mia ragazza stava facendo partire l’auto per allontanarci, il signore mi ha aggredito con due schiaffi. Ha minacciato di dare fuoco all’auto con noi dentro, se ci fossimo ripresentate in quel posto».

Il secondo caso, avvenuto lo scorso fine settimana, ha visto scatenarsi la più becera lesbofobia in spiaggia, a Bacoli. Un uomo ha, infatti, dapprima insultato e poi invitato lasciare la spiaggia due ragazze che prendevano il sole a Capo Miseno. Anche in questo caso, la causa scatenante dell’omofobia è stata un bacio. «In realtà non avevamo dato vita a comportamenti osceni di nessun tipo. Abbiamo scambiato solo un bacio e anche casto – spiega Francesca, una delle vittime – Un signore si è avvicinato e ci ha chiesto di andare via perché il nostro comportamento stava suscitando dubbi a sua nipote».

«L’uomo ha quindi iniziato a sbraitare, ma noi ci siamo rifiutate di andarcene – continua – Poi è tornato con la figlia e ha cominciato a insultare noi e i ragazzi che ci stavano difendendo. Ci siamo sentite profondamente umiliate. Non abbiamo fatto nulla di male, volevamo soltanto trascorrere una giornata al mare come qualsiasi altra persona». Nonostante molte delle persone presenti abbiano preso le loro parti, alla fine le due ragazze hanno comunque deciso di abbandonare il lido.

«Questo doppio episodio di lesbofobia, chiarisce come gli atti di omolesbobitrasfobia si verificano con maggiore frequenza – dichiara Daniela Lourdes Falanga, presidente di Antinoo Arcigay Napoli – Dimostra, inoltre, quanto un clima sempre più ostile si fa sentire nel Paese. Per questo rivendichiamo l’urgenza della legge Zan. Perché questi episodi vengano chiariti definitivamente come atti di violenza e negazione e puniti come di dovere».

 

 

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