Alto funzionario della Chiesa si dimette dopo l’outing di un giornale cattolico: usava Grindr

Monsignor Jeffrey Burrill, alto funzionario amministrativo della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, eletto lo scorso novembre, ha deciso di dimettersi dopo che un quotidiano cattolico ha rivelato che avrebbe usato Grindr, nota app di incontri utilizzata da uomini omosessuali e bisessuali, e aver frequentato dei locali e saune dove si tenevano serate per soli uomini tra il 2018 e il 2020, sulla base dei dati corrispondenti al suo smartphone.

Nell’articolo scandalistico di The Pillar, si parla della «cattiva condotta sessuale seriale» di Burrill, con riferimento ai rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso, giudicati ancora negativamente dalla Chiesa cattolica romana. L’arcivescovo di Los Angeles, José Gomez, presidente della conferenza episcopale, ha dichiarato in una nota che i funzionari della conferenza sono venuti a conoscenza delle accuse di possibile comportamento improprio lunedì, specificando tuttavia che non hanno a che vedere con la pedofilia.

Il reverendo James Martin, sacerdote gesuita e sostenitore di una maggiore inclusione della Chiesa nei confronti dei fedeli LGBT+, ha criticato il rapporto di The Pillar, affermando che «I sacerdoti dovrebbero ovviamente mantenere le loro promesse di celibato. Ma i giornalisti cattolici non dovrebbero usare mezzi immorali per spiare i preti». Il quotidiano si è difeso affermando che si trattava di informazioni di interesse pubblico.