Ddl omotransfobia, Zan: «La senatrice Bernini fa rainbow washing e poi vota contro la legge»

Anna Maria Bernini aveva in più occasioni manifestato il proprio supporto nei confronti delle persone LGBT+, ma quando si è trattato di mettere da parte i social e agire con il proprio voto in Parlamento, dando un contributo concreto alla cause, le cose sono cambiate. Sembrano lontani i tempi delle bandierine arcobaleno sui social, quando la senatrice forzista, alla vigilia del ritorno in aula del ddl Zan, annuncia che voterà la “tagliola”, vale a dire il non passaggio agli articoli, che implica l’affossamento immediato della legge.

A dare la notizia è proprio Alessandro Zan, che in un video pubblicato su Instagram ha fatto un resoconto della Conferenza dei Capigruppo che si è tenuta oggi, durante lo quale ci sarebbe stato un acceso scontro tra le forze politiche, con la Lega che ha chiesto di posticipare l’agognato ritorno in aula del provvedimento di un’ulteriore settimana e cercare una mediazione, senza però ottenere il rinvio. La discussione generale, infatti, riprenderà questa mattina alle 9:30 e proseguirà con la cosiddetta tagliola, un momento decisivo che vedrà Bernini, e presumibilmente tutta Forza Italia, schierarsi contro il proseguimento dell’iter al fianco dei sovranisti.

Molto dure le parole di Zan nei confronti della capigruppo di Forza Italia: «Con grande sorpresa, la stessa che fa i post pro Pride, pro diritti civili e si tinge con i colori dell’arcobaleno in una sorta di rainbow washing voterà contro la legge». Il primo firmatario del disegno di legge ha poi auspicato (molto ottimisticamente) che la presidente Maria Elisabetta Casellati non concederà il voto segreto, in modo che ognuno possa assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini.

L’ago della bilancia, al di là di eventuali voti contro la linea dei vari partiti, sarà Italia Viva. Ieri sera, l’onorevole Scalfarotto ha sposato la linea della Lega a favore del posticipo del ritorno in aula al Senato, accusando il PD di mettere a rischio la legge. «Provare a rinviare il voto di domani sarebbe stato il modo doveroso di mettere al riparo una legge indispensabile – ha scritto in un post Facebook – Chi ha cercato il muro contro muro anche a costo di far naufragare la legge si assumerà una terribile responsabilità». Dichiarazioni che, dopo le numerose pressioni per cercare una mediazione con la destra e la presentazione di alcuni emendamenti da parte dei renziani, non promettono nulla di buono e che sembrano ascoltare la voce di un movimento LGBT+ che chiede l’approvazione del ddl Zan senza modifiche.