Sanremo 2019: tutte le indiscrezioni sugli uomini in lizza per la partecipazione

Baglioni punta tutto sull’indie di Motta, sulla conferma di Ultimo e sulla scommessa Nigiotti

Dopo aver elencato le possibili donne in gara a Sanremo 2019, oggi parleremo delle voci maschili che potrebbero darsi battaglia nel prossimo mese di Febbraio. La categoria uomini è da sempre la più avvantaggiata e apprezzata dalle varie commissioni artistiche, e soprattutto a Baglioni sembra essere molto cara, tanto da inserirne ben 16 su 20 nella scorsa edizione. Le voci che ci sono giunte finora per questa categoria però non sono molto incoraggianti, si prospetta un’annata di ritorni di ex vincitori e habituè con ben poche novità.

Gli ex-vincitori

Ultimo – L’ultimo vincitore delle nuove proposte è sicuramente il nome più sicuro a calcare il palco come Big, forte degli ottimi risultati ottenuti (suo è il disco più venduto di Sanremo 2018). Dopo aver duettato con Fabrizio Moro nell’intensa “L’eternità”, ci si aspetta un ritorno nella categoria maggiore con un brano di tale impatto emotivo, e che sicuramente punti all’applauso facile e alla vittoria. Se dovessimo oggi come oggi puntare dei soldi sul prossimo vincitore, sicuramente lo faremmo su di lui. Ma all’eurovision song contest , nel caso, potrebbe essere apprezzato? I dubbi a riguardo ci sono.

Il Volo – Dopo la vittoria con la trionfale e pomposa “Grande amore” nel primo sanremo di Carlo Conti del 2015 e l’ottimo terzo posto ottenuto all’Eurovision Song Contest dello stesso anno, i tre tenorini lanciati dalla Clerici potrebbero tornare sul luogo del delitto. Pare però che non abbiano ancora trovato la canzone giusta, ed infatti la ricerca del brano da portare all’Ariston è ancora in corso. Baglioni però ci tiene molto alla loro presenza, e a loro farebbe gola una seconda medaglia d’oro che, visti i gusti degli italiani, potrebbe anche arrivare tranquillamente.

Francesco Gabbani – Vincitore assoluto dell’ultimo Sanremo di Conti del 2017, e partito da favoritissimo anche all’Eurovision Song Contest dello stesso anno (finito poi al sesto posto), il cantante della scimmia è alla prova del 9. Un ritorno a Sanremo con una joke entry come “Occidentali’s Karma” a nostro avviso non sarebbe funzionale e potrebbe etichettarlo come cantante dalla hit facilina, marchio a lui non molto gradito. Proprio per questo motivo, ci aspettiamo eventualmente una partecipazione spiazzante con un brano dalle atmosfere totalmente diverse rispetto alle hit lanciate nei precedenti Festival.

Francesco Renga – Vincitore nel 2005 con l’imponente ballad rock “Angelo”, questa sarebbe per lui la settima partecipazione da solista. Si è visto all’Ariston l’ultima volta nel 2014, quarto classificato con la banalotta “Vivendo adesso”, scritta per lui da Elisa. Dopo il discutibile progetto con Max Pezzali e Nek, Sanremo è d’obbligo per la presentazione del suo nuovo progetto discografico, sperando che il brano che eventualmente presenterà possa essere degno delle prime partecipazioni e meno schiavo delle logiche radiofoniche.

Simone Cristicchi – Il cantautore emerso nel Sanremo del 2007 di Baudo con la toccante “Ti regalerò una rosa” , brano che trattava un tema delicato come quello della pazzia accompagnato da una performance teatrale, pare sia stato invitato e convinto direttamente da Claudio Baglioni ad inviare un brano alla commissione selezionatrice per alzare un po’ l’asticella della qualità. Alla kermesse manca dal 2014, ultimo Festival condotto da Fabio Fazio, dove la sua ironica “La prima volta che sono morto” lo relegò soltanto all’undicesima posizione. Che tema sociale affronterebbe nel caso?

Massimo RanieriOltre all’artista menzionata nell’articolo dedicato alle donne di Sanremo 2019, un altro istrione della musica italiana potrebbe tornare dopo tanti anni alla manifestazione canora. Baglioni lo vorrebbe a tutti i costi, ma il teatrale cantante di “Perdere l’amore” pare non sia del tutto convinto di rimettersi in gioco, anche se nel cassetto custodisce un brano del più grande chansonnier della Francia, Charles Aznavour, recentemente scomparso all’età di 94 anni. Al Festival manca da 22 anni, l’ultima sua apparizione risale infatti al 1997 (anno della vittoria dei Jalisse), dove presentò l’enfatica “Ti parlerò d’amore” classificandosi al nono posto. Riuscirà il dittatore artistico nella sua impresa?

I cantautori

Daniele Silvestri – Il cantautore romano amato dalla critica festeggia quest’anno i 25 anni di attività, e per l’evento ci saranno uno album e un nuovo tour. L’occasione pertanto è ghiotta per rimettere piede sul palco della cittadina ligure, magari con uno dei suoi tormentoni radical chic come “Salirò” o “La paranza”, brani che rappresentano l’esatto connubio tra pop radiofonico e testo impegnato. Anche in questo caso il desiderio di averlo in gara per Baglioni è alto, e la probabilità che ci sia è notevole:  da solo o, ancora meglio, in terzetto con Max Gazzè e Niccolò Fabi, con cui ha già condiviso il palco in passato.

Tricarico – L’originale cantautore milanese, bucolico e introverso, noto al grande pubblico per la straniante “Io sono Francesco”, a Sanremo in realtà ci ha già messo piede tre volte, anche se non ha mai lasciato il segno. Le sue proposte infatti, pur di buona qualità, sono sempre apparse lontane dal gusto dell’italiano medio che guarda il Festival. L’ultima sua apparizione risale al 2011 con la suggestiva “Tre colori”, brano di grande impatto emotivo che omaggiava la ricorrenza dell’Unità d’Italia, il cui testo aveva chiari riferimenti politici.

Sergio Cammariere – Alla kermesse ha già portato un capolavoro che ha lasciato il segno ben 16 anni fa. La sua “Tutto quello che un uomo”, gioiellino dai sapori jazz e terzo posto nel Sanremo del 2003, possiamo infatti tranquillamente annoverarla tra i pezzi più meritevoli e importanti della storia della manifestazione. La sua presenza porterebbe sicuramente classe e charme, e sembrerebbe altamente voluta dal cantante di “Strada facendo”. Con un brano degno di nota, perché no?

Diodato – L’abbiamo già visto in gara lo scorso anno, e secondo voci che ci sono giunte e visto l’apprezzamento ricevuto – soprattutto dalla critica – potrebbe esserci il bis. Il suo debutto al Festival risale al 2014 nel Sanremo di Fazio, dove si fece notare con la prorompente “Babilonia”, e lo scorso anno la consacrazione a big nella collaborazione con Roy Paci “Adesso”. Pare sia l’unica proposta della casa discografica Carosello Records, pertanto le probabilità di vederlo nuovamente in gara sono considerevoli.

Gianluca Grignani – Il rocker dannato della musica italiana ora è un artista di punta della casa discografica Ultrasuoni di Lorenzo Suraci (RTL 102.5), personaggio molto influente nell’attuale panorama musicale nostrano, e proprio per questo motivo la sua presenza è quasi certa. Il cantante di “Destinazione paradiso”, che manca all’Ariston dal 2015, non sarà in gara da solo ma bensì in duetto con l’altra primadonna della stessa scuderia, ovvero la prezzemolina Bianca Atzei. Nutriamo qualche dubbio sulla spontaneità di questa collaborazione.

 

Dall’indie a Sanremo

Ex-Otago –  Il gruppo potrebbe ereditare la fortuna de Lo Stato Sociale dello scorso anno, entrati da perfetti outsider ottenendo poi una medaglia d’argento e grande successo radiofonico. Come Lodo e compagni arrivano infatti dall’ambiente indie pop, e il direttore artistico sarebbe intenzionato a dare spazio nuovamente ad esponenti di questo genere, anche per dare un senso di continuità. Potrebbero rappresentare la vera rivelazione di questa annata.

Motta – Altro esponente dell’indie su cui ci sentiamo di scommettere è Francesco Motta, in arte Motta. Da poco passato alla Sugar di Caterina Caselli pare sia altamente voluto da Baglioni e la sua nuova casa discografica sta spingendo molto sulla sua presenza (e su quella di Arisa). Il brano presentato dal cantautore indie-rock , composto a quattro mani con Pacifico (già a Sanremo nel 2018 con Ornella Vanoni e Bungaro) sembra sia stato infatti molto gradito alla commissione selezionatrice. Speriamo che la sua performance vocale possa essere all’altezza del palco dell’Ariston.

 

I gruppi e le coppie

The Kolors – Il gruppo del carismatico Stash ha inviato un brano alla commissione selezionatrice anche quest’anno. Dopo il buon riscontro radiofonico della sanremese “Frida”, è previsto proprio nei primi mesi del 2019 l’uscita del nuovo album, e un ritorno a Sanremo potrebbe fungere da vetrina per la promozione del disco. La band lanciata da Maria De Filippi, che finora ha avuto più fortuna cantando in inglese, deve confermare i risultati ottenuti, anche se replicare il successo del debutto non è un’impresa semplice. Con il loro sound internazionale potrebbero però avere fortuna anche all’ESC.

Modà – A Sanremo mancano dal 2013, anno in cui ottennero il terzo posto con la mediocre “Se si potesse non morire”, ballad soporifera con un testo elementare, e discograficamente sono fermi dal 2015. I brani proposti dalla band di Kekko e compagni però non hanno impressionato Baglioni e la commissione artistica, rimasti infatti abbastanza tiepidi all’ascolto. Il loro successo, rispetto all’exploit del passato, è sicuramente in fase discendente, e la partecipazione al Festival pare sia necessaria, anche se ne faremmo volentieri a meno.

Nino D’Angelo con Gigi D’Alessio e Liberato – La quota etno-music napoletana rappresentata lo scorso anno da Enzo Avitabile pare sia stata ereditata quest’anno da Nino D’Angelo, che secondo le notizie che ci sono giunte, non sarà da solo ma in un terzetto con Gigi D’Alessio – anche se alcune voci lo vedono ancora in un possibile duetto con la compagna Anna Tatangelo – e il misterioso Liberato, artista di nuova generazione portato al successo da Youtube, che mescola basi elettroniche a ritmi partenopei . Una collaborazione che desta sicuramente molta curiosità, e conoscendo i gusti del Claudio nazionale, la vedremo quasi sicuramente a febbraio.

Raf e Umberto Tozzi – 32 anni dopo “Gente di mare” e la ritrovata collaborazione, hanno inviato un brano alla commissione artistica, appositamente lasciato fuori dal loro ultimo lavoro discografico che contiene i loro brani di maggiore successo. Con un tour in partenza in primavera, la vetrina sanremese potrebbe tornare molto utile e questa operazione nostalgia pare molto gradita anche al direttore artistico. Molto probabile la loro presenza in gara.

 

I talentati

Irama – L’ultimo vincitore di Amici di Maria de Filippi, forte del successo radiofonico estivo del brano “Nera” e dell’album recentemente pubblicato “Giovani” non rinuncerebbe affatto al Festival perché, come si dice, il ferro va battuto finché è caldo. La sua presenza pare molto sostenuta dalla sua casa discografica Warner Music, che oltre a lui punta anche su Paola Turci e Loredana Bertè; bisogna però capire se il brano presentato – a quanto pare dalle atmosfere gospel – sia abbastanza appetibile anche per la commissione artistica. A Sanremo c’è già stato nel 2016 nella categoria Nuove proposte, eliminato poi nella sfida diretta con Ermal Meta e la sua “Odio le favole”.

Enrico Nigiotti – Dopo aver partecipato ad Amici (nel 2009), al Festival di Sanremo nella categoria Nuove proposte (terzo posto nel 2015), ad X-Factor (terzo posto nel 2017 e disco di platino per il singolo “L’amore è”) e reduce dalla collaborazione con Gianna Nannini (duetta con lei nel brano “complici”), il cantante livornese è intenzionato ora a debuttare nella categoria più importante della kermesse. Il brano presentato pare sia piaciuto davvero tanto e proprio per questo la sua presenza sembra essere quasi sicura.

Andreas

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