GRINDR diventa un’opera

Se Instagram si potesse rappresentare sul palco, potrebbe prendere la forma di una grande festa in casa, dove piccoli bambini, regine di ballo e dirigenti pubblicitari si spingono per attirare l’attenzione. Twitter potrebbe essere invece un albero pieno di uccelli cinguettanti in una cacofonia assordante giorno e notte.

Ma se invece rappresentassimo Grindr, un’app di appuntamenti usata da milioni di uomini alla ricerca di altri uomini per sesso e romanticismo? Erik Ransom ne ha realizzato una produzione musicale, diretta da Andrew Beckett all’Above The Stag Theatre di Londra.

L’applicazione è raffigurata come qualcosa a metà tra un dio e una sirena, vestito di piume nere, in un corsetto di pelle e un mantello. Incontriamo GRINDR come una mitica sirena dell’antichità remota, che è stata risvegliata dal suo sonno millenario dalla tecnologia. Il suo potere, che deriva dalla lussuria umana, è esibito mentre manipola i suoi devoti gay in un soprano slanciato.

Gli alti e bassi di Grindr – e di altre app di incontri gay – sono stati esplorati all’infinito in molte opere, ma è la prima volta che vediamo Grindr sul palco come personaggio. Christian Lunn regala una performance indimenticabile nel ruolo di protagonista – dominando gli eventi come un tecno-dio onnipresente. Non solo una straordinaria presenza visiva, Lunn colpisce seriamente con una voce che è puro piacere auditivo – usando i suoi talenti vocali per tentare e persuadere gli altri personaggi, come le sirene dell’antichità che allettavano i navigatori al loro destino.

Poi incontriamo gli utenti: Devon è un romantico, Tom è un cinico, Jack è un ragazzo e Don è un papà. Questi quattro omosessuali di diverso genere si incontrano tramite il mezzo dell’app Grindr, ognuno alla ricerca di un diverso tipo di connessione. Ognuno rappresenta una storia diversa.

Con stili musicali che spaziano dal pop barocco al pop contemporaneo, GRINDR The Opera è uno sguardo audace e umoristico sul mutevole panorama delle relazioni gay e il più grande catalizzatore del cambiamento dovuto all’uso di quest’app. GRINDR li guida ad intersecarsi con risultati esilaranti e calamitosi, culminando in un gran finale in cui la biancheria sporca cade ovunque dall’alto.

Sebbene l’opera viva nel mondo della parodia tocca alcuni temi molto seri e caldi che esistono nella comunità gay, il tutto transitando in un momento di più ampia accettazione e un facile accesso alle opportunità di romanticismo e lussuria da saziare.

Il magnifico set di David Shields e l’elettrizzante illuminazione di Jack Weir evocano un mondo cibernetico audace e drammatico. Condutture LED e porte illuminate formano un dominio perfetto per Grindr, un’alcova da abitare e da cui tirare le fila di tutti i protagonisti. Ogni aspetto di questo spettacolo si inserisce e unisce con gli altri per creare un’Opera.

Sono stati visti molti lavori eccellenti all’Above the Stag Theatre nel corso degli anni, ma questo è davvero uno dei loro più grandi successi. Ha il potenziale per diventare un classico di culto, sulla scia di un “Rocky Horror” fatto per la generazione di millennial 2.0.

Impossibile perderselo! Arrendetevi anche voi al richiamo della sirena di GRINDR The Opera.

Michael Ceglia

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