Poco prima dell’inizio dell’ultimo Festival di Sanremo, una polemica aveva acceso il dibattito all’interno della comunità LGBT, a causa di alcune dichiarazioni di Mahmood. A proposito del coming out dei personaggi pubblici, il cantante milanese in un’invervista a Vanity Fair aveva affermato: «Penso che sia sbagliato, in un certo senso, parlare di queste cose. Dichiarare ‘sono gay’ non porta da nessuna parte, se non a far parlare di sé. Andare in TV da Barbara d’Urso a raccontarlo mi sembra imbarazzante. Così si torna indietro di 50 anni».
Dopo la sorprendente vittoria al Festival, Mahmood era stato nuovamente interrogato riguardo il proprio orientamento sessuale, che però non ha mai voluto esplicitare, ribadendo che il coming out non fosse importante. Neanche a dirlo, da lì a poche settimane il cantautore sarà paparazzato più volte insieme al suo fidanzato Lorenzo.
A distanza di alcuni mesi arriva la risposta delle due persone a cui Mahmood aveva riservato la sua shade, vale a dire Barbara D’Urso e Marco Carta. Durante la puntata di Non è la D’Urso del 27 marzo, la conduttrice si è rivolta al cantante dicendo la sua: «Vengo quotidianamente fermata da tantissimi ragazzi che mi ringraziano per quello che faccio, perché ancora ci sono delle famiglie che non riescono ad accettare i ragazzi omosessuali. E sono in tante le persone che mi ringraziano. Quindi io continuo a farlo, mi dispiace per te».
Marco Carta, presente come invitato in studio, interviene per ricordare che il vincitore di Sanremo aveva detto in una precedente intervista che «L’outing (sic!) va sempre fatto in qualsiasi forma, l’importante è farlo perché è sempre un bene». In realtà Carta ha un po’ travisato le parole di Alessandro, che si riferiva al fatto che il coming out – e non l’outing – dei personaggi famosi fosse una cosa personale e che non condannava chi non avesse il coraggio di dichiararsi gay.
Ad ogni modo, il sassolino dalla scarpa è stato finalmente tolto. Qui puoi vedere la clip, mentre qui puoi vedere la risposta di Barbara D’Urso e Marco Carta.