Se ne è discusso per mesi e “finalmente” il fine settimana del Congresso Mondiale delle Famiglie è arrivato. Il raduno della destra ultraconservatrice ha cercato tutti gli appoggi possibili, arrogandosi il patrocinio del Ministero della Famiglia, ma è riuscito a trascinarsi dietro soltanto militanti dell’estrema destra, rumorose polemiche e anche qualche tensione all’interno del Governo.
Personaggi con posizioni raccapriccianti su omosessualità, interruzione di gravidanza, autodeterminazione e famiglia arriverenno a Verona da tutto il mondo, avanzando delle tesi anti-scientifiche e proponendo modelli sociali anacronistici. Ma non saranno soli, è attesa una forte partecipazione alle contromanifestazioni che si terranno per la città di Romeo e Giulietta sabato 30 aprile.
La contromanifestazione
Non una di meno, forte del successo ottenuto in occasione delle manifestazioni dell’8 marzo, scenderà nuovamente in strada con lo slogan “Verona città transfemminista”: «Verona ancora una volta si presenta come laboratorio di sperimentazione politica nazionale – si legge sull’evento Facebook – l’attacco all’aborto e ai diritti delle donne e delle soggettività lgbtqi+ è il terreno privilegiato su cui si intende operare una saldatura tra la destra e i movimenti per la vita». Decine di pullman organizzati da Non una di meno partiranno da numerose città italiane, da Torino a Napoli.
I comitati dei Pride lombardi (Bergamo, Brescia, Brianza, Milano, Varese) negli ultimi giorni hanno fatto rete e andranno a Verona a sfilare per esprimere vicinanza alla comunità LGBT+ veronese: «Nella nostra azione quotidiana di rivendicazioni di pari opportunità, di contrasto alla discriminazione e alla violenza omo-lesbo-bi-transfobica, intendiamo dar voce a modelli di famiglia che, pur esclusi dal Congresso, hanno dignità di esistenza e riconoscimento». A manifestare ci saranno poi anche i Pride veneti e quelli delle regioni vicine, oltre ad Arcigay e a numerose associazioni locali.
Farà sentire la propria presenza il centro-sinistra. Dal Friuli-Venezia Giulia, arriverà l’appoggio una delegazione delle Donne Democratiche del FVG, tra cui l’eurodeputata PD Isabella De Monte: «Il congresso di Verona umilia le donne. A questa gente rispondiamo con una contromanifestazione affollata e rumorosa: se non possiamo evitare che dicano idiozie, almeno facciamo sentire la nostra voce più forte».
A Verona manifesteranno anche i sindacati CGIL e CISL, Maurizio Landini ha ricordato che «è importante affermare la difesa della libertà delle persone e dei diritti civili, non ci può essere alcuna regressione rispetto alle conquiste fatte». Sono poi tante le sigle che hanno annunciato la propria adesione alla contromanifestazione e alle attività programmate per l’intero fine settimana.
La partenza del corteo è prevista alle ore 14:30 nei pressi della stazione Porta Nuova di Verona. Tutto lascia pensare che il titolo di questa giornata sarà “Lui Fontana, noi marea”.
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